cf_titolo.jpg (12289 byte) NUMERO 5

MAGGIO 1999

editoriale
di Mario De Pasquale

Il n. 5 di Comunicazione filosofica propone all’attenzione dei colleghi sia la conoscenza di alcuni temi e percorsi di ricerca in didattica della filosofia sia la partecipazione a forme di cooperazione organizzata per farla. Cioè noi di Comunicazione Filosofica, insieme alla Commissione Didattica Nazionale della Sfi, vogliamo tentare di coinvolgere altri soggetti, istituzionali e non, individuali e collettivi, nella progettazione e nella realizzazione della ricerca in didattica della Filosofia per i prossimi anni.

Non vogliamo essere onnicomprensivi e onnivori; del resto ciò non sarebbe assolutamente possibile né saremmo mai capaci di farlo. Vogliamo soltanto tentare un allargamento della cerchia dei ricercatori e una qualche organizzazione della comunicazione dei soggetti che vi vogliono partecipare. Vorremmo tentare l’organizzazione della comunicazione a vari livelli, telematici e non, se avremo le risorse per farlo. Forse rischiamo il delirio di onnipotenza, ma almeno l’avventura del tentativo possiamo sognarla e progettarla.

In questi ultimi anni, dai programmi Brocca in poi, la ricerca teorica ed empirica in didattica della filosofia ha certamente fatto un buon cammino e prodotto discreti frutti. È stato un lavoro in cui sono stati impegnati sia soggetti istituzionali (M.P.I., Dirclassica, Sfi, Singoli istituti universitari, ecc.), sia singoli docenti universitari e soprattutto molti docenti della secondaria, che hanno imparato a coniugare esperienza di insegnamento e riflessione sulla prassi educativa. In questi ultimi anni, pubblicazioni monografiche, riviste, convegni, gruppi di progetto, iniziative e attività di vario genere hanno testimoniato la vitalità della ricerca.

Ora la fase di apertura degli orizzonti, di definizione degli ambiti fondamentali, di individuazione di nodi centrali delle questioni più rilevanti si può dire conclusa. Vi è stato un processo di graduale ma sicura condivisione di alcuni principi fondamentali in didattica della filosofia, nella pluralità delle prospettive teoriche e metodologiche. Ora si tratta di lavorare a consolidare e approfondire le vie già aperte, mettendo mano a modelli operativi innovativi, e soprattutto di aprire nuovi percorsi e sentieri.

L’apertura di nuove vie ci viene imposta sia dall’interno dei presupposti già condivisi nella ricerca sia dalla cogenza di processi di cambiamento profondi nella società e nella scuola del 2000, in cui stiamo entrando. Sta nascendo un nuovo modello di scuola, in cui emergono nuovi orientamenti sul cosa insegnare e sul come insegnare. La sperimentazione dell’autonomia sta facendo emergere una scuola più aderente ai nuovi bisogni formativi. Si profila la possibilità che la filosofia possa essere insegnata in tutti gli indirizzi della scuola secondaria riformata e forse in quella dell’obbligo. Si presenta una grande nuova possibilità storica per la forza formativa della filosofia.

Dobbiamo pensare a come comunicare la ricchezza della filosofia a tutti gli studenti, valorizzandone nello stesso tempo la peculiarità storica, culturale e formativa. Questo compito richiede grande inventiva e grande lavoro di ricerca da parte dei filosofi e dei docenti di filosofia.

Per questo, nel numero 5 della Rivista, manteniamo aperto il dibattito su "La filosofia tra i saperi minimi", invitandovi a intervenire.

Vi presentiamo, inoltre, nel primo articolo, il programma di ricerca della Commissione Didattica Nazionale della Sfi (ma sarà certamente arricchito in itinere insieme a quelli che vorranno essere della partita) e una prima forma embrionale di organizzazione della comunicazione nella ricerca (dipartimenti di ricerca). Coloro che vorranno essere con noi si facciano vivi in qualche modo o con i dirigenti della redazione (Anna Bianchi, Antonio Cosentino, Mario De Pasquale) o con il coordinatore e i componenti della Commissione Didattica Nazionale della Sfi (Mario De Pasquale) o direttori dei dipartimenti di ricerca (Fulvio C. Manara e Armando Girotti) o con gli altri membri della Commissione (Mario Trombino, Ispettrice Anna Sgherri, Preside Quarenghi).

Uno dei dipartimenti di ricerca è dedicato alla individuazione delle componenti di una nuova figura professionale di docente di filosofia e quindi al problema della formazione iniziale e in servizio dei docenti stessi. Alcuni articoli della nostra rivista non a caso sono dedicati anche in questo numero a questo problema centrale.

Nella scuola già nel presente vi è bisogno, e a maggior ragione ve ne sarà nel domani, di docenti capaci di comunicare efficacemente la ricchezza della filosofia e di guidare adeguatamente esperienze di filosofia in classe. Questo richiede un qualche cambiamento del modo di insegnare, valorizzando il patrimonio delle conoscenze e delle esperienze sin qui già acquisite dal movimento di riforma e di ricerca in didattica della filosofia. Gli articoli del nostro numero sono scritti da soggetti (Ispettrice Sgherri, Prof. Girotti, Prof. Tega) che sono protagonisti o lo diventeranno, da prospettive diverse (Ministero P.I., Università, scuola) del processo di formazione dei docenti.

Vi meraviglierete nel leggere un articolo (di Anna Bianchi) dedicato ai "Caffè filosofici". Noi abbiamo avuto conoscenza di queste esperienze da amici e colleghi francesi con cui siamo in comunicazione e con cui collaboriamo. In particolare Michel Tozzi, che vive e insegna a Montpellier ci ha messo a conoscenza di questo fenomeno. Sappiamo che caffè filosofici vi sono anche in altre città francesi. Il nostro interesse nasce dalla curiosità per una forma, a noi sconosciuta, in cui la filosofia e i filosofi cercano di comunicarsi agli altri. Interessa conoscere se queste forme possono costituire nuove vie per aprire il dialogo tra filosofia e società. Non siamo sicuri che lo siano né siamo in grado di giudicare in modo esauriente le esperienze. Anna Bianchi ci presenta le prime esperienze, cui forse faranno seguito altre nei prossimi numeri insieme alle riflessioni di altri colleghi.

Nella sezione di didattica empirica presentiamo un ipertesto redatto da uno dei docenti di filosofia più esperti in tecnologia multimediale, Fulvio C. Manara. Provate a vederlo e diteci cosa ne pensate.

Rimane nella medesima sezione una rubrica sui nuovi esami di stato (interventi di Mario Pinotti e di Mario Trombino): è un argomento scottante e ancora aperto. Ci sembra che sia il caso di alimentare il dibattito anche sulla base delle esperienze che nelle scuole si vanno facendo in questo periodo e che si faranno nei prossimi esami. Vi invitiamo a farvi sentire anche su questo tema.

Una rubrica è aperta, e forse rimarrà aperta per un po’ di tempo, sul tema dell’insegnamento della filosofia nella scuola dell’autonomia (gli interventi di Maurizio Villani e di Fabio Minazzi). Sicuramente la scuola dell’autonomia permette già in termini sperimentali, e lo permetterà sempre più in futuro, la progettazione e la realizzazione di modelli innovativi di insegnamento o almeno la sperimentazione creativa di percorsi o di moduli di filosofia. Ci sembra il caso di diffondere e socializzare esperienze del genere a sostegno dello sforzo di rinnovamento dei colleghi. Non dimentichiamo che noi possiamo sempre più avere come interlocutori la scuola in atto, docenti, scuole e studenti. Saremmo grati a quei docenti che ci inviassero esperienze particolarmente interessanti e significative: potremmo metterle nell’archivio della Sfi a disposizioni di tutti, in modo da offrire materiali idonei agli insegnanti che vogliono utilizzarli.

Sommario del numero 5 di Comunicazione Filosofica