Relazione della socia Paola D'Ignazi al corso di formazione della Fondazione Migrantes a Loreto

Condizione migratoria e percorsi di cittadinanza: l'esperienza delle prime e seconde generazioni
di Paola D'Ignazi 
  
Abstract
La condizione migratoria è caratterizzata da esperienze che segnano profondamente la persona. Il primo problema del cittadino straniero riguarda la regolarizzazione sul piano giuridico della sua presenza e permanenza nel paese di arrivo. La cittadinanza, che in ambito giuridico fa riferimento a quell'insieme di diritti civili e politici e di doveri di chi appartiene a una specifica comunità, nel nostro paese si acquista iure sanguinis, vale adire per discendenza. Lo ius soli viene applicato solo eccezionalmente sulla base di determinate condizioni, mentre lo ius culturae è un istituto giuridico per noi inedito che prevede l'acquisizione della cittadinanza a seguito di uno specifico percorso formativo. L'acquisizione della cittadinanza non determina necessariamente un sentimento/vincolo di appartenenza o l'identificazione nel nuovo contesto di vita, poiché non risolve il problema della multi-appartenenza, della scissione sul piano identitario dei soggetti immigrati, che si collocano tra due sistemi valoriali di riferimento a volte molto lontani e talvolta contrastanti. Lo sradicamento e gli effetti dello spaesamento dovuto alla perdita di riferimenti cognitivi, affettivi, emotivi e relazionali possono condizionare fortemente il percorso di inserimento e la possibilità di integrazione. La portata del trauma migratorio, definito shock culturale, spesso sottovalutato o misconosciuto, può determinare problematiche psico-fisiche anche gravi e compromettere lo stato di salute del soggetto, ostacolando le relazioni e l'apprendimento. In tale fragile condizione il soggetto deve affrontare un delicato processo di ridefinizione identitaria che comporta disagio, costi psicologici talvolta molto alti, estenuanti tensioni e fratture tra i componenti del nucleo familiare e intergenerazionali.