Premio Feltrinelli ad Evandro Agazzi

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Società Filosofica Italiana

 

Nel corso di una cerimonia che ha avuto luogo a Roma presso l’Accademia Nazionale dei Lincei nel novembre scorso, è stato conferito ad Evandro Agazzi – già Presidente della SFI – il Premio “Antonio Feltrinelli” 2015 per le Scienze Filosofiche, certamente il maggior riconoscimento che viene attribuito in Italia a un filosofo. Con esso si rende omaggio a una brillante carriera di ricerca scientifica e impegno accademico durata oltre cinquant’anni e che non accenna a concludersi. Infatti l’opera più importante di questo studioso, dal titolo Scientific objectivity and its contexts (L’oggettività scientifica e i suoi contesti), è uscita presso il prestigioso editore Springer nel 2014 ed è stata salutata in varie recensioni come uno dei maggiori contributi alla filosofia della scienza in campo internazionale. Fatto testimoniato anche dalla circostanza che presso il medesimo editore è uscito in inglese qualche mese fa un volume dal titolo La scienza tra verità e responsabilità etica. Evandro Agazzi nel dibattito scientifico e filosofico contemporaneo. Non si tratta di una delle abituali pubblicazioni di scritti “in onore” di un collega in occasione di un particolare anniversario, bensì di una raccolta di 21 saggi nei quali diversi specialisti analizzano criticamente i vari aspetti del pensiero filosofico di Agazzi, che spazia molto al di là della filosofia della scienza, toccando in particolare anche la logica, la metafisica, l’etica, la filosofia della religione, l’antropologia filosofica, la pedagogia, oltre alla storia della scienza. Fresco di stampa è pure il volume curato da Fabio Minazzi Sulla filosofia della scienza di Evandro Agazzi, che in 440 pagine raccoglie i contributi di un convegno di studi organizzato in occasione del conferimento ad Agazzi della laurea Honoris causa da parte dell’Università dell’Insubria nel 2012.

L’Accademia Russa delle Scienze ha già curato la traduzione in russo del volume di Agazzi sopra ricordato (che uscirà nel 2016), mentre la traduzione italiana è stata appena conclusa e uscirà probabilmente il prossimo anno per i tipi di Bompiani. L’edizione in lingua spagnola è in preparazione. Trattandosi di un volume di quasi 500 pagine, una simile fortuna è piuttosto eccezionale in questi tempi di crisi dell’editoria, ma si spiega con il valore intrinseco che la comunità internazionale ha riconosciuto alla filosofia di Agazzi, quale si veniva conoscendoi attraverso una linea costante di articoli in riviste, capitoli di libri e atti di congressi. La sua originale teoria dell’oggettività scientifica (fondata su una valorizzazione congiunta dei costrutti teorici e delle pratiche operazionali) giustifica la sua esplicita difesa della portata veritativa della conoscenza scientifica, accompagnata dalla sottolineatura del suo carattere delimitato. Ne scaturisce una coerente affermazione di un “realismo scientifico” che accetta l’esistenza reale degli “oggetti inosservabili” (come elettroni, particelle elementari, DNA e via dicendo) a cui la maggior parte dei filosofi della scienza si limita ancora ad attribuire il ruolo di semplici costrutti intellettuali. L’ampliamento del discorso ai “contesti” della scienza ha sempre consentito ad Agazzi di prendere in considerazione anche i rapporti fra scienza e società, fra scienza, tecnica e morale, fra scienza e religione e anche in questo volume alcuni capitoli sono dedicati a riassumere simili tematiche, alle quali per altro Agazzi ha già dedicato altre opere fortunate.

Per quanto professore emerito dell’Università di Genova, Agazzi prosegue all’estero un’attività accademica a pieno titolo, essendo Presidente del Centro Interdisciplinare di Bioetica dell’università Panamericana di Città del Messico e proprio in questi mesi è uscito il primo fascicolo di una  nuova rivista internazionale di Bioetica da lui fondata e diretta, Bioethics Update.

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