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editoriale
di Mario De Pasquale
Cari lettori di CF, vi chiediamo scusa per il ritardo con cui mettiamo in
linea questo nuovo numero. Cercheremo di riorganizzare il lavoro
editoriale redazionale e di rendere più breve l'intervallo tra un numero e
l'altro.
Nella rubrica dedicata alla ricerca teorica in didattica della filosofia,
vi sono tre contributi di notevole interesse. Il primo è il manifesto
dell'ACIREPH un'associazione che riunisce una buona parte dei docenti di
filosofia della Francia. Con i rappresentanti dell'ACIREPH noi della Sfi
abbiamo rapporti da molto tempo, Con gli amici francesi ci incontriamo in
occasione di convegni e di dibattiti in Italia e in Francia, scambiamo
riflessioni teoriche ed esperienze didattiche, manteniamo relazioni di
amicizia. Il documento che leggete è stato elaborato per fare il punto
sulla situazione dell'insegnamento della filosofia in Francia, sui
problemi esistenti e sulle possibili soluzioni. Il documento, vi assicuro,
dà da pensare. Parte da una disamina assolutamente cruda e sincera della
situazione, analizza le questioni con rigore e con profonda consapevolezza
scientifica. Lo scenario che viene fuori è per noi istruttivo: molte delle
cose che i colleghi francesi dicono delle loro scuole e dei loro studenti
potremmo dirle per le nostre scuole e per i nostri studenti? Le loro
osservazioni sullo stato deficitario dell'insegnamento della filosofia
nelle scuole tecnologiche mette in discussione il nostro obiettivo di
ampliare l'insegnamento della filosofia in
tutti gli indirizzi, o semplicemente spinge a riflettere sulla
necessità di cambiare modello di insegnamento?
Le riflessioni degli amici Manara (che è intervenuto al Convegno ACIREPH a
Parigi in rappresentanza della Sfi), e Luppi (che è intervenuto invece per
conto dell'Associazione ATHENA -Forum per la filosofia" -associazione per
la ricerca e la formazione in didattica della filsoofia-) propongomo
considerazioni ponderate sul documento francese e sottolineano identità e
differenze tra la nostra situazione e lquella francese.
I saggi dei due studiosi sudamericani, Langon e Gallo, sono di notevole
interesse. Sono due degli interventi all'interno di un Forum
Internazionale sulla didattica della filosofia aperto e gestito da "Ilgiardinodeipensieri"
(www.ilgiardinodeipensieri.com)
da "Athena-Forum per la Filosofia" (www.farefilosofia.net/home.htm
-Associazione per la ricerca e la formazione in didattica della
filosofia), che ha coinvolto sino ad ora esperti di Francia, Argentina,
Brasile, Uruguay,Spagna). Potete consultare i contributi del Forum,
coordinato da Enzo Ruffaldi, nel siti del Giardino e
www.ilgiardinodeipensieri.com e in quello provvisorio di Athena (www.farefilsofia.net/home.htm)
I cui responsabili noi ringraziamo per averci concesso la pubblicazione
dei due saggi.
I saggi ripropongono in forma critica e rigorosa il problema del senso
dell'insegnamento della filosofia, della sua valenza formativa, delle sue
finalità e delle sue metodologie. L'intervento di Gallo riprende le tesi
di fondo esposte da Deleuze e Guattari nel volume "Che cos'è
la filosofia", in particolare quella che identifica l'attività filosofica
come produzione di concetti, e cerca di tradurle in didattica per la
scuola secondaria. Langon ritorna invece sulla dimensione dialogica e
comunicativa dell'insegnamento della filosofia. Comunque mi sembra che i
tre saggi di questa rubrica rilancino alcuni punti nodali della ricerca in
didattica della filosofia e credo che su questi contributi si debba
discutere. Invito i lettori ad intervenire: inviate le vostre
considerazioni alla direzione della redazione e noi li pubblicheremo.
Nella sezione "didattica empirica" vi sono degli interventi coordinati (…)
sulla Ricerca Metodologico-Disciplinare in
filosofia (conosciuta più comunemente come "Didattica Breve"). Come sapete
questa metodologia fa discutere: il modo migliore per approfondire la
questione è fare esperienze e sottoporle a riflessione. I colleghi Bonelli,
Rosso e Spagnolo presentano una loro esperienza a proposito e ci offrono
elementi per esaminarla criticamente.
Il contributo di Marabini è centrato su un tema su cui credo che il
dibattito in didattica della filosofia crescerà nel prossimo futuro, cioè
quello delle emozioni in filosofia. E' in gioco la valenza cognitiva e
formativa delle emozioni sia nella produzione di ricerca sia nell'ambito
dell'insegnamento-apprendimento.
L'intervento di Creperio e di De Pasquale riguardano due esperienze di
"Caffè filosofico", quello di Milano e quello di Bari, inattività da anni
ormai. Come sapete, in Francia e in altri paesi europei i Caffè filosofici
sono molto diffusi. Da noi è un'esperienza più recente.
è il caso di
approfondire e di discutere: quale caratteristica hanno, che cosa si
propongono? Perché hanno successo? Si tratta di uno
snaturamento-involgarimento della filosofia o di una interessante
ampliamento dell'orizzonte dei fruitori di esperienze di filosofia?
Chiude la recensione di Bianchi di un volume che raccoglie parte degli
atti di un corso di perfezionamento in filosofia e in
didattica della filosofia presso
l'Università di Bari.
Spero che a breve la nostra rivista possa essere rinnovata, risultare più
vitale, più dinamica, più vicina ai bisogni di soci e colleghi di tutta
Italia.
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Sommario del numero
9 di Comunicazione Filosofica
In
redazione
Dibattiti in corso:
- Filosofia e didattica
- La terza prova dellesame di maturità
- La filosofia nella scuola dell'autonomia
Per partecipare scrivi a:
M. De Pasquale
A.
Bianchi
A. Cosentino
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