cf_titolo.jpg (12289 byte) NUMERO 9

Dicembre 2001

ISSN 1128-9082

editoriale
di Mario De Pasquale

Cari lettori di CF, vi chiediamo scusa per il ritardo con cui mettiamo in linea questo nuovo numero. Cercheremo di riorganizzare il lavoro editoriale redazionale e di rendere più breve l'intervallo tra un numero e l'altro.
Nella rubrica dedicata alla ricerca teorica in didattica della filosofia, vi sono tre contributi di notevole interesse. Il primo è il manifesto dell'ACIREPH un'associazione che riunisce una buona parte dei docenti di filosofia della Francia. Con i rappresentanti dell'ACIREPH noi della Sfi abbiamo rapporti da molto tempo, Con gli amici francesi ci incontriamo in occasione di convegni e di dibattiti in Italia e in Francia, scambiamo riflessioni teoriche ed esperienze didattiche, manteniamo relazioni di amicizia. Il documento che leggete è stato elaborato per fare il punto sulla situazione dell'insegnamento della filosofia in Francia, sui problemi esistenti e sulle possibili soluzioni. Il documento, vi assicuro, dà da pensare. Parte da una disamina assolutamente cruda e sincera della situazione, analizza le questioni con rigore e con profonda consapevolezza scientifica. Lo scenario che viene fuori è per noi istruttivo: molte delle cose che i colleghi francesi dicono delle loro scuole e dei loro studenti potremmo dirle per le nostre scuole e per i nostri studenti? Le loro osservazioni sullo stato deficitario dell'insegnamento della filosofia nelle scuole tecnologiche mette in discussione il nostro obiettivo di ampliare l'insegnamento della filosofia in tutti gli indirizzi, o semplicemente spinge a riflettere sulla necessità di cambiare modello di insegnamento?
Le riflessioni degli amici Manara (che è intervenuto al Convegno ACIREPH a Parigi in rappresentanza della Sfi), e Luppi (che è intervenuto invece per conto dell'Associazione ATHENA -Forum per la filosofia" -associazione per la ricerca e la formazione in didattica della filsoofia-) propongomo considerazioni ponderate sul documento francese e sottolineano identità e differenze tra la nostra situazione e lquella francese.
I saggi dei due studiosi sudamericani, Langon e Gallo, sono di notevole interesse. Sono due degli interventi all'interno di un Forum Internazionale sulla didattica della filosofia aperto e gestito da "Ilgiardinodeipensieri" (www.ilgiardinodeipensieri.com) da "Athena-Forum per la Filosofia" (www.farefilosofia.net/home.htm -Associazione per la ricerca e la formazione in didattica della filosofia), che ha coinvolto sino ad ora esperti di Francia, Argentina, Brasile, Uruguay,Spagna). Potete consultare i contributi del Forum, coordinato da Enzo Ruffaldi, nel siti del Giardino e www.ilgiardinodeipensieri.com e in quello provvisorio di Athena (www.farefilsofia.net/home.htm)
I cui responsabili noi ringraziamo per averci concesso la pubblicazione dei due saggi.
I saggi ripropongono in forma critica e rigorosa il problema del senso dell'insegnamento della filosofia, della sua valenza formativa, delle sue finalità e delle sue metodologie. L'intervento di Gallo riprende le tesi di fondo esposte da Deleuze e Guattari nel volume "Che cos'è la filosofia", in particolare quella che identifica l'attività filosofica come produzione di concetti, e cerca di tradurle in didattica per la scuola secondaria. Langon ritorna invece sulla dimensione dialogica e comunicativa dell'insegnamento della filosofia. Comunque mi sembra che i tre saggi di questa rubrica rilancino alcuni punti nodali della ricerca in didattica della filosofia e credo che su questi contributi si debba discutere. Invito i lettori ad intervenire: inviate le vostre considerazioni alla direzione della redazione e noi li pubblicheremo.
Nella sezione "didattica empirica" vi sono degli interventi coordinati (…) sulla Ricerca Metodologico-Disciplinare in filosofia (conosciuta più comunemente come "Didattica Breve"). Come sapete questa metodologia fa discutere: il modo migliore per approfondire la questione è fare esperienze e sottoporle a riflessione. I colleghi Bonelli, Rosso e Spagnolo presentano una loro esperienza a proposito e ci offrono elementi per esaminarla criticamente.
Il contributo di Marabini è centrato su un tema su cui credo che il dibattito in didattica della filosofia crescerà nel prossimo futuro, cioè quello delle emozioni in filosofia. E' in gioco la valenza cognitiva e formativa delle emozioni sia nella produzione di ricerca sia nell'ambito dell'insegnamento-apprendimento.
L'intervento di Creperio e di De Pasquale riguardano due esperienze di "Caffè filosofico", quello di Milano e quello di Bari, inattività da anni ormai. Come sapete, in Francia e in altri paesi europei i Caffè filosofici sono molto diffusi. Da noi è un'esperienza più recente. è il caso di approfondire e di discutere: quale caratteristica hanno, che cosa si propongono? Perché hanno successo? Si tratta di uno snaturamento-involgarimento della filosofia o di una interessante ampliamento dell'orizzonte dei fruitori di esperienze di filosofia?
Chiude la recensione di Bianchi di un volume che raccoglie parte degli atti di un corso di perfezionamento in filosofia e in didattica della filosofia presso l'Università di Bari.
Spero che a breve la nostra rivista possa essere rinnovata, risultare più vitale, più dinamica, più vicina ai bisogni di soci e colleghi di tutta Italia.

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Sommario del numero 9 di Comunicazione Filosofica

In redazione

Dibattiti in corso:
- Filosofia e didattica
- La terza prova dell’esame di maturità
- La filosofia nella scuola dell'autonomia

Per partecipare scrivi a:
M. De Pasquale
A. Bianchi
A. Cosentino

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