cf_titolo.jpg (12289 byte) NUMERO 7

Luglio 2000

ISSN 1128-9082

editoriale
di Mario De Pasquale

La nostra scuola è in una fase di grande trasformazione; è in gestazione una scuola dal volto nuovo sotto vari punti di vista. Si stanno ridefinendo in tempi rapidi ordinamenti, curricoli, organizzazione, didattica. La sperimentazione dell’autonomia scolastica sotto molti punti di vista sta producendo, tra difficoltà e resistenze, cambiamenti ormai irreversibili nella prospettiva dei tre grandi macroindicatori: la responsabilità, la flessibilità, l’integrazione. Ora è il momento dei curricoli, che costituisce l’anima del fare scuola. Si tratta ora di definire cosa e come si vuole insegnare per rispondere adeguatamente ai bisogni formativi delle giovani generazioni.

Da più parti si pensa di affidare ad un insegnamento della filosofia rinnovato una valenza formativa di grande rilevanza nel contesto dei curricoli della scuola superiore. Infatti per la prima volta nella storia si pensa di estendere l’insegnamento della filosofia a tutti i giovani della scuola superiore, persino nell’ultimo biennio della scuola dell’obbligo. È una sfida di portata storica, che può avere conseguenze notevoli di natura civile e culturale per il futuro del nostro paese. Non sappiamo se questa intenzione rimarrà salda sino alla fine del corso di elaborazione della riforma. È comunque un imperativo categorico per coloro che hanno a cuore la comunicazione della filosofia e la sua valenza formativa, nell’Università e nella scuola dare il proprio contributo culturale e operativo per realizzare questo progetto, sulla base della ricerca teorica e pratica che in questo ultimo decennio si è consolidata sul tema dell’insegnamento della filosofia.

Quando si tratta di definire i connotati di una materia di insegnamento in contesti istituzionali non si tratta soltanto di pensare le forme della sua trasmissione. Si tratta di elaborare un modello di sapere organizzato formalmente e strutturalmente in modo che risponda soprattutto ai bisogni formativi dei giovani che devono apprendere. Sembra un’affermazione banale, ma le sue conseguenze sono invece di una grande rilevanza.

La partita da giocare è di grande rilevanza. Non si tratta più di “correggere” modelli già in uso, ma di ripensare il modello e di bilanciare la distribuzione delle quote di responsabilità tra centro e periferia nella costruzione e nella gestione dello stesso curricolo. I docenti saranno chiamati ad una nuova responsabilità creativa nella programmazione e nella realizzazione didattica. Il curricolo nazionale deve offrire i riferimenti culturali e i contesti didattici generali entro cui i docenti possano esercitare quella responsabilità tenendo conto della esigenza di flessibilità necessaria imposta dalla peculiarità dei bisogni dei soggetti discenti.

Nel nostro numero 7 abbiamo dato grande rilevanza a questi temi pubblicando i due documenti della Sfi sull’argomento, il documento della Commissione Ministeriale e alcuni interventi su aspetti diversi dello stesso argomento (articolo di Minazzi, forum con il primo intervento di A. Bianchi, l’articolo di A. Girotti sulla filosofia nel biennio). I documenti che di seguito sono pubblicati costituiscono una testimonianza concreta dei primi passi che MPI e le società professionali, nella fattispecie la Sfi, stanno movendo sulla strada della costruzione di un nuovo curricolo. Si tratta ora di tracciare gli argini fondamentali entro cui il fiume della creatività dei docenti può scorrere.

Il nuovo modello di insegnamento lo costruiranno i docenti sul campo nei prossimi anni.

Sul tema offre un notevole contributo il nuovo volume di E.Berti, A.Girotti, Filosofia, Ed. La Scuola. Abbiamo recensito il volume con un articolo di A. Bianchi, cui segue un breve articolo di Manara, che offre spunti di riflessione.

Anche le future attività della Commissione Didattica saranno orientate al lavoro di ricerca e di sperimentazione connesso con l’insegnamento della filosofia nella scuola del futuro. Sui lavori progettati e avviati dei dipartimenti di ricerca della Commissione didattica, che saranno sviluppati da settembre in poi con varie iniziative seminariali e di sperimentazione, si possono leggere sia i programmi sia un primo intervento articolato di Manara.

G.Morselli relaziona su un colloquio internazionale italo-francese, tenutosi a Parigi i primi di maggio, che ha visto impegnati studiosi universitari e docenti della secondaria sul tema dell’insegnamento della filosofia in Francia e in Italia, cui la Sfi ha dato un notevole contributo.

La sezione di didattica empirica raccoglie alcuni proposte interessanti per i colleghi insegnanti, di Lamparelli, di Girotti, di Cannone, di Cosentino, di Imperato.

Sommario del numero 7 di Comunicazione Filosofica