R. Roni, Victor Egger (1848-1909). La filosofia spiritualista in Francia tra Ottocento e Novecento, Mimesis (Collana "Percorsi di confine"), Milano 2020

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Società Filosofica Italiana

Il nuovo libro di Riccardo Roni, pubblicato dalle Edizioni Mimesis di Milano nella prestigiosa collana "Percorsi di confine" diretta da Pio Colonnello (Università della Calabria), è interamente dedicato alla riscoperta di un capitolo inedito della storia della filosofia francese di fine Ottocento: la filosofia spiritualista ed eclettica di Victor Egger (1848-1909). In un contesto storico fortemente caratterizzato dall'interconnessione tra speculazione filosofica ed indagine scientifica – con l'incidenza non marginale del positivismo, delle scienze medico-psichiatriche, del neokantismo e dell'eredità fichtiana – Egger è uno tra i primi filosofi della scuola eclettica ad indagare il linguaggio interno mettendolo in rapporto sia con l'attività cerebrale che soprattutto con la coscienza morale che agisce nel tempo della "durata pura". Personalità accademica di primo piano, allievo di Albert Lemoine – il quale introduceva già nel dibattito filosofico la nozione di "durata" – ma anche del neokantiano Charles Renouvier e di Paul Janet, Egger fu professore del giovane Marcel Proust negli anni della Sorbona e collega, tra gli altri, di Henri Bergson. Ben noto al William James dei Principles of Psychology grazie alla fortunata immagine del "flusso di coscienza", Egger è il primo teorico, dal fronte dell'indagine filosofica e psicologica, di quello che di lì a poco diverrà il genere letterario del "monologo interiore", anticipando così Édouard Dujardin e James Joyce. I suoi articoli sulla dinamica onirica erano conosciuti anche da Freud. Sulla base di una puntuale ricostruzione storiografica e teorica, in questo libro si ripercorre tutta la produzione di Egger, facendo uso anche di numerosi materiali inediti, contestualizzando l'autore soprattutto in rapporto all'eredità fichtiana, per concentrare quindi l'argomentazione intorno a cinque nuclei teorici decisivi che contraddistinguono le fasi più originali della sua riflessione: la parola interiore, il tempo della coscienza, il sogno, la morte ed infine l'etica della solidarietà.
 
L'AUTORE
Riccardo Roni è abilitato a Professore Associato di Storia della filosofia e di Filosofia morale. Formatosi presso le Università di Pisa e Firenze, dal 2011 al 2017 ha insegnato presso l'Università di Urbino "Carlo Bo" e attualmente collabora con la Fondazione "Mario Tobino" di Lucca. È componente di prestigiosi comitati scientifici di riviste e di collane editoriali, presidente della sezione lucchese della Società Filosofica Italiana (SFI) e membro del Consiglio direttivo nazionale. Roni è inoltre socio della Società Italiana di Storia della Filosofia (SISF). Dirige presso le Edizioni ETS (Pisa) la Collana di filosofia e scienze umane "Dialogica" e, presso Castelvecchi Editore (Roma), la collana "Storie della filosofia".
Da diversi anni Roni si occupa di Henri Bergson, riscoprendo la sua fonte fino ad ora inedita, Victor Egger, nel quadro dello spiritualismo eclettico francese di fine Ottocento.
Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: La visione di Bergson. Tempo ed esperienza del limite (Mimesis, 2015); Victor Egger e Henri Bergson. Alle origini del flusso di coscienza (Edizioni ETS, 2016); Il flusso interculturale. Pragmatismo etico e peso della storia nella filosofia emergente (Mimesis, 2017).