cf_titolo.jpg (12289 byte) NUMERO 10

Maggio 2002

ISSN 1128-9082

editoriale
di Mario De Pasquale

Cari lettori questo nuovo numero di CF 10 nasce dal lavoro di una redazione parzialmente rinnovata, segno di un convinto desiderio sia di continuità rispetto alla nostra storia sia di rilancio del ruolo della rivista. CF è uno strumento ormai di comunicazione di riflessioni e di esperienze innovative in didattica della filosofia, di circolazione di idee, di occasioni di dibattito.

Nella rubrica “Ricerca teorica” troverete dei contributi, che pongono questioni importanti, su cui occorre discutere e fare ricerca oggi in didattica della filosofia. L’impressione è che si sia conclusa una fase, quella iniziata nei primi anni ’90, che è partita dai Programmi Brocca e dalle ricerche legate alla proposta di un modello attivo di insegnamento della filosofia nel nostro paese, che mirava a promuovere competenze filosofiche attraverso l’attivazione di dialogo strutturato tra discenti e filosofi, tra passato e presente, attraverso il testo e le operazioni sul testo. Le attenzioni maggiori in questo decennio sono state rivolte proprio al problema della centralità del testo filosofico nell’esperienza di filosofia in classe, al problema di come valorizzare al meglio contenuti e forme del testo, nella loro pluralità e diversità, a fini formativi, cercando di mediare tra testo e vita dello studente, tra mondo della filosofia e mondo delle nuove generazioni. 

Questo sforzo ci ha condotto da un parte a valorizzare la pluralità delle forme e dei contenuti attraverso cui la filosofia nella tradizione si è costituita come pratica di ricerca sui problemi dell’esistenza e della coesistenza umana, magari riducendo la disciplina ai suoi nuclei fondamentali, dall’altra a pensare forme nuove di operare in classe per rendere possibile non solo acquisizioni di conoscenze, ma vere esperienze di filosofia, esercizi di ricerca filosofica, motivanti e interessanti, attraverso cui apprendere modi di praticare forme elementari di attività filosofica, quindi competenze e capacità filosofiche. Abbiamo puntato a promuovere l’apprendimento di una pratica di ricerca fruibile nella quotidianità dei contesti di studio, di relazione, di impegno di lavoro, capace di orientare liberamente e di favorire le decisioni responsabili dei nostri giovani.

Tuttavia noi ci dobbiamo chiedere: a) siamo riusciti nel nostro intento? b) Il frutto delle nostre ricerche e delle nostre sperimentazioni ha cambiato il panorama globale dell’insegnamento della filosofia? A questi interrogativi secondo me dobbiamo rispondere realisticamente, facendo i conti i  successi e con i fallimenti o almeno con i problemi irrisolti; solo così possiamo incamminarci su nuove piste di ricerca e di sperimentazione.

Questo è quello che sta avvenendo in questa fase in didattica della filosofia. Stiamo facendo i conti realisticamente con ciò che ha funzionato e con ciò che non ha funzionato; ci stiamo chiedendo cosa ancora dobbiamo cambiare, in cosa ci siamo illusi e cosa non abbiamo valorizzato abbastanza. Quali nuove piste dobbiamo aprire per cercare di far vivere la filosofia nelle nuove generazioni? Possiamo fare tutto da soli o vi è bisogno di un nuovo rapporto con i filosofi che sono nell’università, che in parte esprimono sensibilità nuove e in parte si avvitano su se stessi, accentuando il distacco dalla realtà delle nuove generazioni e del nuovo mondo?

Nello scorso numero abbiamo pubblicato dei documenti che costituivano sia sintomo delle difficoltà e prime analisi dei problemi (Il manifesto dell’ACIREPH), sia contributi che cercavano nuove strade (Gallo e Langon e altri). Il dibattito va in questo senso anche al di fuori della nostra rivista.

I primi contributi di questo numero di CF si riferiscono alla questione del rapporto tra centralità del testo e apprendimento di competenze filosofiche. I colleghi Trolli e Allotto sono tra i docenti-ricercatori che negli ultimi tempi hanno maturato riflessioni assolutamente interessanti, per molti aspetti fondatamente critiche, sulla questione, sulla base di ricerche e di esperienze didattiche molto serie. Credo che il loro scritto possa aiutare il confronto e il dibattito sulla questione. Il dibattito si può avvalere anche del valido contributo sulla lettura del testo filosofico in classe della collega Malaguti, che, da una prospettiva diversa, riflette sugli stessi problemi.

 Il contributo di Polizzi ci offre riflessioni acute e profonde sulla pedagogia della conoscenza in Bachelard. Il collega Matarrese s’interroga in modo stimolante su quale modello di insegnamento della filosofia possa rispondere alle esigenze e ai bisogni formativi del nostro tempo.

Vi è una sezione dedicata al rapporto tra filosofia e arte. In questo numero abbiamo raccolto riflessioni ed esperienze soprattutto sulle forme di un rapporto possibile tra filosofia e cinema nell’insegnamento (Boracchi). Vi è un grande interesse negli ultimi tempi sulla questione e un proliferare di contributi teorici e di esperienze. E’ il sintomo di un interesse e di un bisogno, che hanno a che fare con la costruzione di un nuovo rapporto in contesti formativi tra immagine e concetto, tra estetico e logico, tra cognitivo ed affettivo nei processi di concettualizzazione, di problematizzazione, di argomentazione attraverso cui si sviluppa l’apprendimento del filosofare. Il lavoro della Sgarbi invece si rivolge al rapporto tra arte visiva e filosofia. Quello di Sica al rapporto tra musica e filosofia. Il contributo di Polizzi, anche se si tratta di una articolata recensione, si riferisce al rapporto tra filosofia e poesia in Leopardi. Credo che queste siano piste di ricerca assolutamente interessanti, da seguire nel futuro. Su questo tema in particolare noi invitiamo i colleghi ad intervenire, ad esprimere il loro pensiero; sarebbe interessante discuterne insieme.

Nella sezione riservata alla didattica empirica potete trovare, come al solito, una gamma di esperienze interessanti e riproducibili anche in contesti differenti. Tali sono il percorso didattico di Dagradi, l’ipertesto di Dipalo. Utili possono essere anche le riflessioni Di Bonelli e Rosso sul rapporto tra M.R.D. e insegnamento della filosofia, su cui la nostra rivista più volte è tornata.

Chiude un resoconto di Cosentino delle Olimpiadi di Filosofia e la notizia sulla nascita di una nuova rivista di filosofia.

Vi ricordo che eventuali contributi possono essere inviati alla direzione (De Pasquale, Bianchi, Cosentino).

Un caro saluto a tutti

Mario De Pasquale

Torna all'indice sito SFI

Sommario del numero 10 di Comunicazione Filosofica