Immanuel Kant - Pensiero - "La ragione umana ha questo particolare destino nell'ambito della conoscenza: di essere angustiata da problemi che non può respingere perché le sono imposti dalla natura stessa della ragione. Ma si accorge di non poterli risolvere perché oltrepassano ogni sua capacità." (da Critica della Ragion Pura) "Il primo passo nelle cose della ragione, che ne costituisce come la fanciullezza, è dogmatico(1). Il secondo passo è scettico e testimonia la prudenza del giudizio reso più scaltro dall'esperienza(2). È però necessario un terzo passo(3), che solo un giudizio virile e maturo può compiere; [...] esso consiste nell'esaminare non i fatti della ragione, ma la ragione stessa; [...] questo esame è una critica della ragione." (da Critica della Ragion Pura) (1) Kant mette in parallelo le fasi della conoscenza con quelle dell'uomo (schema biologico del sapere); e così come nella fanciullezza è facile, fidandoci di qualcuno che stimiamo, accettare ciò che ci dice -fase dogmatica del sapere-, quando cresciamo ci diventa più difficile prestare fede all'ipse dixit. (2) Nella giovinezza, divenuti più attenti alle cose che ci accadono, diventiamo scettici rispetto al sapere dogmatico e lo poniamo in dubbio. (3) Nella maturità occorre chiederci se effettivamente ciò che crediamo di conoscere ha un fondamento reale e così poniamo il centro della ricerca nei meccanismi della ragione. "Per critica della ragion pura non intendo una critica dei libri e dei sistemi filosofici, ma la critica delle facoltà della ragione in generale, rispetto a tutte le conoscenze alle quali essa, indipendentemente da ogni esperienza può aspirare; intendo, quindi, la decisione circa la possibilità o la impossibilità di una metafisica in generale, la determinazione delle fonti, dell'estensione e dei limiti della stessa ragione: e tutto dedotto da principi". (da Critica della Ragion Pura) |