DOVE

Ancora sul "DOVE?"

"Mediante il senso esterno (una proprietà del nostro animo) ci rappresentiamo gli oggetti in quanto a noi esterni e tutti quanti nello spazio. [...] Lo spazio non è un concetto empirico derivato da esperienze esterne. In effetti, perché certe sensazioni siano riferite a qualcosa fuori di me (cioè a qualcosa in un luogo dello spazio, che sia diverso da quello in cui io mi trovo), e similmente, perché io possa rappresentare tali sensazioni come una fuori dell'altra e una accanto all'altra, quindi non soltanto come differenti tra loro, ma anche come situate in luoghi diversi, è necessario che la rappresentazione dello spazio ne stia a fondamento. Per conseguenza, la rappresentazione dello spazio non può essere nata dall'esperienza attraverso i rapporti dei fenomeni esterni; anzi, questa esperienza esterna è essa stessa possibile solo mediante quella rappresentazione".

"Lo spazio è una rappresentazione necessaria, a priori, che sta a fondamento di tutte le intuizioni esterne. Non è possibile in nessun caso raffigurarsi l'inesistenza dello spazio, mentre è perfettamente possibile pensare che in esso non si trovi alcun oggetto".

"Esso va perciò considerato come la condizione (a priori) della possibilità dei fenomeni [...] ed è una rappresentazione a priori che in modo necessario sta a fondamento dei fenomeni esterni".

(I.KANT, Critica della ragion pura, Estetica trascendentale)