SECONDA PROVA DALL'IMPERFEZIONE DELL'ESISTENZA UMANA "Poiché conoscevo perfezioni che non possedevo, io non ero il solo essere che esisteva, ma bisognava necessariamente che ne esistesse qualche altro più perfetto, dal quale io dipendessi e dal quale avessi acquistato tutto ciò che avevo. Infatti, se io fossi stato solo e indipendente da tutto, in modo da avere avuto da me stesso tutto quel poco con cui partecipavo all'Essere perfetto, avrei potuto ottenere da me per lo stesso motivo tutto il soprappiù di cui mi sapevo mancante ed essere così io stesso infinito, eterno, immutabile, onnisciente, onnipotente ed avere insomma tutte le perfezioni che potevo notare in Dio". (CARTESIO, Discorso sul metodo) |