IL DUBBIO COME PARS CONSTRUENS

IL DUBBIO COME PARS CONSTRUENS

"Se dubito, allora, anch'io sono, e, chiunque sia l'ingannatore, mi inganni pure quanto vuole, tuttavia non potrà mai fare in modo che io non sia nulla per tutto il tempo che io penserò di essere qualcosa. Sicché, ponderate anche troppo tutte queste cose, si deve stabilire che questa proposizione io sono, io esisto, ogni volta che è da me pronunciata o dal mio spirito concepita, è necessariamente vera. [...] Pensare? Qui trovo: che il pensiero è; che questo solo, il pensiero, non può essere disgiunto da me. Io sono, io esisto; questo è certo. Ma per quanto tempo? Certamente per tutto il tempo in cui penso; giacchè mi potrebbe anche accadere, se interrompessi ogni pensiero, di cessare, nello stesso tempo, di essere, tutto intero anima e corpo. [...] Solo il pensiero mi appartiene in modo che non potrei pensare di esistere se congiuntamente non mi pensassi come una cosa che pensa".

(CARTESIO, Meditazioni Metafisiche, II)

SUM come essere perfetto o imperfetto?