GIUDIZI Dice Kant: "Tutti i giudizi, qualunque sia la loro origine e la loro forma logica, si possono distinguere, in rapporto al loro contenuto, a seconda che siano puramente (e quindi non aggiungano nulla di nuovo al contenuto della conoscenza) ovvero (e quindi estendano la conoscenza data); i primi si possono chiamare , i secondi . [...] Tutte le proposizioni analitiche sono giudizi a priori. [...] I giudizi sintetici invece possono essere a posteriori, la cui origine è empirica oppure a priori, che derivano dall'intelletto puro o dalla ragione pura". (da Prolegomeni ad ogni metafisica futura) giudizi sintetici a posteriori Dice ancora Kant in altra parte: "In tutti i giudizi, nei quali è pensato il rapporto di un soggetto col predicato, questo rapporto può essere di due tipi. O il predicato B appartiene al soggetto A come qualcosa che è contenuto (in modo implicito) in questo concetto A, oppure B rimane del tutto estraneo al concetto A. [...] Nel primo caso io chiamo il giudizio analitico, nel secondo sintetico. Giudizi analitici sono dunque quelli nei quali la connessione del predicato col soggetto è pensata mediante la loro identità; quelli invece, nei quali questa connessione è pensata senza identità, si debbono chiamare sintetici. I primi giudizi si possono anche chiamare esplicativi, i secondi ampliativi. I primi non aggiungono col predicato nulla che non fosse già presente nel soggetto, ma solo decompongono il soggetto mediante l'analisi nei suoi concetti elementari, questi ultimi invece aggiungono al concetto del soggetto un predicato, che in quello non era affatto pensato e non poteva venirne dedotto da nessuna analisi".
(da Critica della Ragion Pura) |