IL DUBBIO COME PARS DENSTRUENS

IL DUBBIO COME PARS DENSTRUENS

"Ho già constatato alcuni anni addietro quanto numerose siano le cose false che, fin dalla più tenera età, ho accolto come vere e quanto dubbie siano tutte quelle cose che ho poi fondato su di esse, e che pertanto, una volta nella vita, è necessario scalzare ogni cosa dalle fondamenta e cominciare di nuovo dai primi princìpi, se vorrò stabilire, una buona volta, nelle scienze, qualcosa di fermo e duraturo; ma mi sembrava che l'impresa fosse smisurata e attendevo un'età che fosse tanto matura che non potesse seguirne nessuna più atta ad intraprendere la realizzazione. Per questo ho temporeggiato tanto a lungo da sentirmi poi in colpa, se sprecassi, rimuginando, quel po' di tempo che resta per realizzare l'impresa. Oggi, dunque, opportunamente liberato il mio spirito da ogni preoccupazione, mi sono predisposto a un otium sicuro, mi apparto solo, e finalmente con serietà e senza impedimenti sarò libero di occuparmi di questa generale distruzione delle mie opinioni. [...] Certamente qualsiasi cosa abbia finora ammessa come vera, al massimo grado l'ho appresa dai sensi o per mezzo dei sensi; ma ho poi osservato che essi ingannano, ed è regola di prudenza non fidarsi mai completamente di quelli che, anche solo una volta, ci hanno tratto in inganno."

(CARTESIO, Meditazioni Metafisiche, I)