PARS
CONSTRUENS: UNA RIFLESSIONE SULLE
TABULAE
Per
Bacone, se non ci si vuole accontentare di "anticipare la
natura" con sommarie induzioni, o con principi troppo astratti, ma la si vuole
"interpretare" a fondo, cogliendola nel suo aspetto
più profondo (quello che Bacone chiama la forma dei corpi),
bisogna seguire un metodo induttivo rigoroso, che incomincia con l'applicazione delle tabulae.
Queste tabulae
mirano, attraverso l'applicazione del metodo induttivo, alla definizione delle forme.
Con la prima scheda o, come la chiama Bacone, tavola si mette in rilievo la presenza
di ciò che si vuole cercare (Bacone parla della
forma-definizione del calore), elencando accuratamente tutti i casi o le
"istanze" in cui quella natura è
presente (ne riporta dieci).
Questa raccolta deve adeguarsi alla "storia naturale" limitandosi alla raccolta dei dati. La
seconda tavola è quella della deviazione o dell'"assenza in
prossimità", cioè dei casi che noi ci aspetteremmo di trovare e non troviamo (il calore sulla luna ad esempio).
Essa deve contenere un elenco di tutti i casi,
affini ai precedenti, nei quali la natura data (calore), sia
assente.
La terza ed ultima tavola é
quella dei gradi o comparativa, in cui sono riuniti i casi in cui
quella natura è presente in grado maggiore o minore. Poichè la forma è la "cosa stessa"
(ipsissima res), considerata non nel suo risvolto esterno (come
appare a noi) ma nella sua realtà interna (Bacone scivola forse nella ricerca dell'essenza?), dovrà crescere o
diminuire quando un dato fenomeno cresce o diminuisce.
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