PARS CONSTRUENS: LA RICERCA DELLA FORMA MEDIANTE LE TABULAE "L'opera e il fine della potenza umana sta nel generare e introdurre in un corpo dato una nuova natura o più nature diverse. L'opera e il fine della scienza umana sta nella scoperta della forma di una natura data, cioè della sua vera differenza, o natura naturante, o fonte d'emanazione. [...] La ricerca delle forme procede così: sopra una natura data si deve fare una citazione, di fronte all'intelletto, di tutte le istanze note che s'accordano in questa stessa natura, anche se si trovano in materie diversissime. E questa citazione deve farsi storicamente, senza un'affrettata speculazione o una qualche maggiore sottigliezza. "Vuoi vedere ciò che dice Bacone?" In secondo luogo si deve fare una citazione, di
fronte all'intelletto, di quelle istanze che sono prive della
natura data, perchè la forma, come si disse, deve mancare quando
manca la natura. [...] In terzo luogo, bisogna fare una citazione, di fronte
all'intelletto, delle istanze nelle quali la natura di cui si
tratta è presente più o meno sia dopo aver fatto il raffronto
dell'aumento e della diminuzione in uno stesso soggetto sia dopo
aver fatto il raffronto ciclico in soggetti diversi. [Infatti] non si deve prendere una natura per vera
forma, se non decresce costantemente quando decresce una natura
stessa, e parimenti aumenta costantemente quando la tavola
aumenta. [...] Scopo e ufficio di queste tre Tavole é di fare una citazione di istanze dinanzi all'intelletto. Fatta la citazione, bisogna mettere in opera l'induzione stessa. Bisogna infatti scoprire, considerando attentamente le tavole e ciascuna delle istanze una natura tale che sia sempre presente quando è presente la natura data, assente quando essa è assente e capace di crescere o decrescere con essa". |