NOUMENO "Fin dai tempi più remoti della filosofia i filosofi hanno ammesso, oltre agli oggetti sensibili o fenomeni, (phaenomena), anche particolari esseri intelligibili (noumena), che dovrebbero costituire un mondo intelligibile. [...] Quando noi consideriamo gli oggetti dei sensi come meri fenomeni, ammettiamo implicitamente che hanno come loro fondamento una cosa in sé, anche se noi non ne conosciamo la reale essenza, ma solo il fenomeno, cioè il modo con cui i nostri sensi vengono modificati da questo x ignoto". (I.KANT, Prolegomeni ad ogni metafisica futura, §32) "Che cosa possano essere gli oggetti considerati in se stessi e disgiunti da ogni disposizione recettiva della nostra sensibilità, ci rimane del tutto sconosciuto". (I.KANT, Critica della ragion pura, Estetica trascendentale) "Quando certi oggetti, come apparenze, noi li chiamiamo enti dei sensi (phaenomena), distinguendo il modo in cui li intuiamo dalla loro natura in sè, allora nel nostro concetto è già implicito che noi a quegli oggetti, per così dire, contrapponiamo, chiamandoli enti dell'intelletto (noumena), o i medesimi oggetti, intesi secondo quest'ultima natura (sebbene non li intuiamo in essa), oppure altre cose possibili - che non sono per nulla oggetti dei nostri sensi - intese come oggetti semplicemente pensati dall'intelletto". (I. KANT,Critica della rgion pura, 325-355 passim)
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