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Comunicazione Filosofica n. 9 - dicembre 2001

R.m.d.

La Ricerca Metodologico-Disciplinare: presentazione dell’attività

a cura di Cristina Bonelli

Il progetto R.M.D. sta ad indicare sinteticamente L’autonomia didattica: la Ricerca Metodologico-Disciplinare per la qualità dell’insegnamento ed è stato finanziato dall’allora IRRSAE-Emilia Romagna, relativamente al proprio territorio di competenza a partire dall’anno scolastico 1999/2000.

La finalità del progetto prevede una riflessione consapevole e condivisa dagli insegnanti che possa contribuire a un cambiamento sostanziale nella didattica delle discipline, attraverso un lavoro di ricerca prolungata e sistematica, effettuato direttamente dai docenti sul valore formativo delle discipline e sulla loro metodologia didattica.

Il progetto assume posizione a favore della ricerca nella didattica disciplinare per sostenere lo sviluppo dell’autonomia scolastica, con riferimento alle indicazioni della Didattica Breve e all’insegnamento disciplinare per moduli. I gruppi di docenti, costituitisi nel corso del primo anno scolastico 1999-2000 (per un totale di poco più di 700 adesioni attive), si attivarono allora come gruppi di ricerca metodologico-disciplinare e nel caso dei gruppi di Filosofia si verificò un’interazione significativa tra i gruppi stessi e una sistematica e proficua attività di scambio e confronto che portò alla costituzione di un unico gruppo regionale, il quale tuttora si sforza di svolgere la propria attività di ricerca in una prospettiva condivisa e unitaria sotto il profilo dei riferimenti didattici e culturali, pur nella diversa scelta dei percorsi di lavoro calibrati sui vari indirizzi scolastici.

L’IRRSAE (oggi ribattezzata IRRE), nell’aprile 2000, istituì un sito web - http://rmd.scuole.bo.it - per favorire la circolazione tempestiva delle informazioni e la comunicazione dei risultati; a fine maggio 2000 si organizzò poi una video-conferenza che vide interagire i cinque punti di Bologna, Reggio Emilia, Piacenza, Cesena e il Direttore Generale Dutto del il M.P.I. da Roma; si discusse intorno alla professionalità con la quale si può caratterizzare il docente nella direzione di un lavoro di ricerca che da una parte alimenti la consapevolezza delle proprie competenze e dall’altra delinei l’ipotesi di una vera e propria carriera docente.

In questa prospettiva il lavoro di ricerca, di scambio di attività e di fecondo confronto, è continuato anche nel secondo anno scolastico 2000-2001, a inizio del quale l’IRRSAE formulò un suggerimento: quello di formare, laddove possibile, gruppi C.d.C., vale a dire gruppi di insegnanti all’interno di un medesimo Consiglio di Classe che decidessero di orientare la propria attività RMD sui contenuti disciplinari dell’anno in corso, cercando di sviluppare sinergie fra le discipline in un’ottica di lavoro pluri-inter-disciplinare. Anche il gruppo di filosofia, che già nel precedente anno scolastico aveva avvertito la necessità e l’interesse di una tale direzione di ricerca, accolse tale suggerimento proseguendo ed approfondendo la prospettiva didattica pluridisciplinare (questa anche nella direzione della didattica concernente gli insegnamenti in compresenza, ormai attivi in molti istituti, progettando percorsi modulari e riflettendo sulle questioni metodologiche aperte da questi nuovi ambiti d’insegnamento).

Nel corso dell’anno inoltre si avvertirono come riflessioni urgenti, per percorrere con consapevolezza il momento di particolare trasformazione dell’istituzione scolastica, le questioni intorno alle competenze, alla costruzione del nuovo curricolo e all’individuazione dei nuclei fondanti disciplinari. Pertanto il gruppo R.M.D. si è fatto carico di avviare tali riflessioni, pur nella consapevolezza di non aver sicuramente esaurito la ricerca né prodotto esiti esaustivi e definitivi.

In tal senso si è provato a riscrivere il curricolo di filosofia per il triennio liceale, indicando la prospettiva delle competenze come lo sfondo in cui cercare di contestualizzare conoscenze, metodologie e capacità.

Infine si è provato a riflettere sulla definizione, individuazione e valore dei nuclei fondanti della filosofia, articolando una proposta che vorrebbe essere l’avvio per una riflessione da estendersi anche ad altri ambiti disciplinari; a partire da queste riflessioni si sono elaborate diverse proposte didattiche (già sperimentate nell’attività scolastica) di insegnamento modulare, il più possibile a carattere pluridisciplinare e di sfondamento della prospettiva rigidamente storicistica attraverso l’uso della contemporaneità come sguardo consapevole di un sé interpretante la tradizione filosofica in un rapporto col testo di natura ermeneutica.

I materiali modulari finora elaborati sono di tipologia molto diversa e questo rispecchia la pluralità delle attività dei gruppi RMD, in quanto collaborare significa cercare di migliorare insieme, ma non certamente diventare uguali o mortificare le differenze e gli interessi individuali, pur operando entro una cornice comune.

Sono stati così prodotti moduli d’intersezione tra i saperi e le discipline per attività di compresenza o di codocenza ove la filosofia, entro una prassi di lavoro pluri e interdisciplinare, acquisisce il ruolo di metariflessione concettuale, di considerazione critica concernente l’origine, le condizioni di possibilità, i metodi e i limiti dei vari saperi: ecco ad es. i moduli sull’infinito in matematica e in filosofia, sull’identità di genere in filosofia, storia e italiano, di etica e di politica in filosofia e in italiano, oltrechè il percorso di etica applicata sul tema della responsabilità progettato e sperimentato da un intero consiglio di classe, lavori che mettono a stretto contatto i contenuti delle varie discipline all’interno di una programmazione finalizzata al raggiungimento di precise competenze.

Sono poi soprattutto stati realizzati i moduli concernenti la filosofia del Novecento, nati sulla base della difficoltà avvertita da molti docenti di affrontare adeguatamente la filosofia contemporanea dotandola di spessore congruo nonostante i ridotti tempi scolastici. Tale proposta modulare -presentata al recente convegno Fare e insegnare filosofia che si è tenuto a Piacenza l’8 ottobre- è stata pensata partendo da moduli-cornice generali che affrontano, seppur da un particolare punto di vista, tutto il Novecento, permettendo allo studente di farsi un’idea delle diverse modalità di ricerca e delle prospettive del pensiero filosofico contemporaneo (è il caso del modulo Analitici e continentali che inquadra il Novecento analizzandone i paradigmi filosofici per cui la chiave interpretativa diventa lo stesso oggetto d’analisi del modulo), per poi giungere a moduli di attraversamento che percorrono il Novecento utilizzando un concetto-chiave, un tema, un ambito filosofico (sono i moduli Filosofia dell’interpretazione, Modelli di razionalità, Filosofia e linguaggio); a questi moduli di carattere più generale seguono alcuni che meglio specificano la riflessione filosofica nell’ambito etico e politico: Etica e politica da Croce ad Arendt, Liberali e comunitari, Popper, i giovani e la politica, L’agire in Sartre e in Arendt. Infine la proposta del curricolo del Novecento si conclude con una serie di moduli d’approfondimento di concetti o problemi che lavorano più nello specifico individuando rilevanze tematiche e contenutistiche di forte spessore e significato nel panorama del Novecento; questi i temi selezionati e affrontati: La coscienza da Cartesio a Freud, La società di massa, Il concetto di crisi, Psicoanalisi e fenomenologia.

Certamente il lavoro, all’inizio del terzo anno di attività, non può considerarsi esaurito, infatti parecchie direzioni aprono domande che necessitano di ulteriore sviluppo ed elaborazione:

- quale l’articolazione delle competenze in livelli, quali le tappe del percorso formativo? (vale a dire: il curricolo triennale delle competenze);

- quali attività didattiche sono più atte allo sviluppo delle competenze individuate? (vale a dire: nuova riflessione metodologica disciplinare);

- quali contenuti sono più adeguati a realizzare i vari livelli di competenza? come coniugare progressione delle conoscenze e crescita delle competenze?(vale a dire: il curricolo triennale modulare).

Su questi obiettivi lavoreranno i gruppi RMD nella loro futura attività di aggiornamento-ricerca, cioè di ricerc-azione che, partendo dall’apprendimento come processo attivo di crescita e da una prospettiva decentrata in quanto riflessiva rispetto alla propria disciplina, non rinuncia alla rilevanza e specificità formativa della filosofia e si traduce in operazioni come progettare, sperimentare, documentare, riflettere in un’attività sempre in fieri, aperta all’elaborazione continua e alla trasformazione progressiva. Ci pare che, in tal modo, la filosofia riesca a coniugare una dimensione teorica di sapere aperto (storico, plurale, ermeneutico) con una realizzazione pratica di didattica altrettanto aperta nell’attività d’insegnamento-apprendimento.