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Introduzione al progetto |
"Nell’esercizio dell’autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l’altro: a) l’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività; […] d) l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso" (art.4 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275).
Con questa citazione, tratta dal Regolamento recante norme in materia di autonomia, si intende sottolineare che il progetto "Moduli di filosofia a classi aperte" è maturato proprio nel quadro della flessibilità organizzativa prevista dall’autonomia delle istituzioni scolastiche. E’ stato realizzato presso il Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana" di Rho, scuola compresa tra gli istituti scelti dal Ministero della Pubblica Istruzione per avviare indirizzi sperimentali sostitutivi dei corsi di studio previsti dal Progetto "Brocca", fruendo delle opportunità connesse all’autonomia, a partire dall’anno scolastico 1997/98.
L’elemento caratterizzante i "Moduli di filosofia a classi aperte" è l’offerta agli studenti della possibilità di scelta tra diversi percorsi didattici, programmati all’interno delle attività curricolari. Il progetto, infatti, ha consentito agli alunni di due classi terze dell’indirizzo scientifico-tecnologico del Liceo di decidere la frequenza a un seminario di approfondimento dedicato a una questione filosofica, decidendo il tema, all'interno di una rosa di argomenti proposti, e l'insegnante con il quale lavorare.
In termini di ricerca didattica, diversi sono stati gli scopi perseguiti attraverso la realizzazione di questa attività. Innanzi tutto, ci si è proposti di verificare il rapporto tra l’esercizio della libertà di scelta da parte degli allievi e la motivazione all'apprendimento. Si è inteso, cioè, accertare se l’opportunità di decidere parte del proprio percorso formativo - pur all’interno di condizioni date - si traduca in un’apprezzabile crescita del coinvolgimento degli studenti nel lavoro proposto.
In secondo luogo, si è cercato di valutare l'efficacia di un approccio tematico allo studio della filosofia, approccio adottato mantenendo, comunque, l'impostazione storica della programmazione disciplinare di Istituto. Si è, infatti, ipotizzato un nesso tra la maturazione da parte degli alunni di un’adeguata comprensione dei problemi filosofici e la trattazione ampia e approfondita di una tematica. L’importanza attribuita alla verifica di tale nesso si comprende nel quadro di un’impostazione didattica attenta a promuovere la riflessione degli allievi sull’attualità degli interrogativi filosofici considerati nei percorsi di studio.
Accanto a tali scopi va ricordato un ultimo motivo all’origine del progetto "Moduli di filosofia a classi aperte": l’intenzione di contribuire attraverso un’esperienza didattica - e non solo attraverso la riflessione teorica e il confronto con altri istituti scolastici - all’organizzazione dei corsi opzionali, previsti dal piano di studi degli indirizzi sperimentali del Liceo "Majorana", per gli studenti delle future classi quinte.
Per concludere questa introduzione al progetto, sembra infine opportuno precisare che la presentazione dei percorsi didattici realizzati - nella rivista "Comunicazione filosofica" - non è motivata dalla originalità dell’attività svolta, ma anzi proprio dalla convinzione di proporre un’esperienza di insegnamento e apprendimento facilmente riproducibile in qualsiasi istituto scolastico.
Le condizioni necessarie per sperimentare "moduli a classi aperte" sono, infatti, limitate rispetto all’importanza di una ricerca di modelli didattici e organizzativi adatti a un’utenza composta da studenti sempre più eterogenei. E’, infatti, sufficiente che nell’orario delle classi coinvolte si preveda la contemporaneità di almeno un’ora settimanale di Filosofia e che i docenti condividano le modalità di lavoro e i criteri di valutazione. Ovviamente, per facilitare l’organizzazione e il monitoraggio dell’attività, sarebbe auspicabile che gli insegnanti potessero disporre, nel proprio orario di servizio, di uno spazio destinato alla programmazione e alla verifica del lavoro.