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Comunicazione Filosofica n. 14 gennaio 2005
Un sondaggio
IN ATTESA DELLA RIFORMA. INTRODUZIONE AL DIBATTITO
Torna di
attualità la questione dei nuovi curricoli di filosofia nella cornice di una più
ampia riforma della scuola secondaria superiore. Questo governo sta cercando di
aggiungere, a volte frettolosamente e in modo improvvisato, mattoni su mattoni
per costruire un nuovo modello di scuola e di curricoli. Sul modo in cui questo
sta avvenendo ci sarebbe molto da criticare. Non vi è stato molto coinvolgimento
delle associazioni professionali disciplinari, come la Sfi, nella preparazione
delle proposte, che sono state poi discusse e redatte da gruppi di esperti non
si sa quanto rappresentativi della pluralità e della validità delle piste di
ricerca seguite in Italia in didattica della filosofia negli ultimi venti anni.
Del resto tutto è stato mantenuto quasi segreto.
Le modalità di lavoro prescelte per l’approntamento dei nuovi curricoli, di
fatto, hanno impedito un libero e plurale dibattito e tuttora non consentono un
confronto critico “aperto” e costruttivo, come dovrebbe essere. Il timore è che
noi potremo discutere di proposte organiche quando saranno già elaborate in
maniera quasi compiuta e non rimarrà che dire se si è d’accordo o meno, senza
avere una vera possibilità di interlocuzione costruttiva. Di questo non vorrei
dire oltre in questo contesto.
In questa prima sezione di CF 14 presentiamo due brevi interventi, di Domenico
Massaro e di Armando Girotti, che pongono alcune questioni, a partire dalla
lettura di quello che si conosce informalmente.
L’intervento di D. Massaro ci fa riflettere sul fatto positivo dell’estensione
dell’insegnamento della filosofia, di cui si vocifera, e poi pone questioni
importanti da discutere, tra cui quelle del quadro orario e delle competenze del
futuro insegnante di filosofia. Di seguito, con la sua abituale sinteticità e
chiarezza concettuale, Massaro propone un quadro generale di caratteri comuni
che l’insegnamento della filosofia dovrebbe avere in tutti gli indirizzi liceali
(respiro storico, autori fondamentali e testi, patrimonio comune di sapienza,
linguaggio e competenze logico-argomentative) e propone indicazioni sulle
curvature specifiche che i curricoli dovrebbero avere nei singoli indirizzi
liceali (Temi e percorsi a seconda delle esigenze peculiari). Massaro poi
accenna ai problemi del criterio di ripartizione dei curricoli, della valenza
formativa della pluralità e della rappresentatività di questioni filosofiche da
far studiare, di ambiti e metodi di ricerca, con particolare attenzione alle
questioni di verità.
L’intervento di Girotti pone a tema il senso dell’estensione di un insegnamento
della filosofia formativo attraverso un parallelismo con l’insegnamento della
matematica. Sottolinea la necessità che a scuola si faccia vera esperienza di
ricerca a partire da un coinvolgimento significativo degli studenti, in cui
imparare ad esercitare domande prima che cercare risposte, e così via. Ma il
discorso di Girotti è soprattutto teso a sostenere la tesi della giustezza di un
insegnamento della filosofia per tutti, smontando, attraverso il parallelismo
con altre discipline, luoghi comuni e pregiudizi. E argomenta, da suo pari,
intorno alla questione. Argomenti altrettanto validi Girotti propone per
l’estensione di un insegnamento della filosofia anche al biennio, apportando
dati di psicologia alle tesi sostenute, accennando ad una struttura dei
contenuti possibili e indicando il docente professionista che dovrebbe
insegnarla.