F. Nietzsche, La filosofia nell’epoca
tragica dei Greci, Adelphi, Milano 1992, p. 157
Ciò che per il poeta drammatico è il verso, per il
filosofo è il pensiero dialettico: il filosofo si attacca ad esso, per
trattenere il proprio incantesimo, per pietrificarlo. E come per il poeta
drammatico parola e verso non sono altro che un balbettamento in una lingua
straniera, per dire con questo linguaggio ciò che egli ha vissuto e
contemplato, allo stesso modo il manifestare ogni profonda intuizione
filosofica attraverso la dialettica e la riflessione scientifica costituisce
bensì l’unico mezzo per comunicare ciò che è stato contemplato, ma anche un
mezzo misero, e in fondo una traduzione metaforica, completamente infedele, in
una sfera e in un linguaggio differenti.