Pindaro (traduzione
di F. Ferrari, Olimpiche, BUR, Milano 1998)
Olimpica I, A. 28 – 29
Molte le cose stupefacenti, ma spesso al di là del
vero, la voce (logos) che corre fra gli uomini ci svia: storie (mythoi)
ricamate di cangianti menzogne.
Olimpica IX, 35 – 39
Questo racconto (logos), o mia bocca,
rigettami lontano! Diffamare gli dèi è
arte che ripugna, insuperbire fuori tempo fa bordone alla pazzia.
* N. B. Questi versetti seguono un testo mitologico e
lo condannano proprio perché è follia e diffamazione: è indegno parlare degli
dèi secondo il mythos. Ciò che è “paradossale” è l’utilizzo del termine logos
(voce/racconto) per nominare un testo mitologico.
Nemea 7, 20 – 32 (traduzione
nostra in base al testo di H. Maehler, Pindari carmina et fragmenta. Pars I:
Epinicia, Teubner, Lipsiae 1984)
Ma io, grazie al soave canto di Omero, credo la fama
(logos) di Ulisse più grande che non le sue gesta. Poiché se pur v’è
qualcosa di venerando, l’arte che seduce rapisce gli spiriti con finti racconti
e alati artifizi (mythoi).