2. La tradizione ebraico-cristiana e l’eredità greca
circa il mythos.
Un secondo ambito di problemi sorge dalla
considerazione dell’incontro tra il mondo greco e la tradizione
ebraico-cristiana che ha nella Bibbia il paradigma di riferimento. Il problema
e le sue soluzioni che si delineano nell’Epoca patristica, debitrice del mondo
greco, rimarranno essenzialmente intatte fino all’Epoca contemporanea,
superando lo stesso Rinascimento, che riscoprirà e valorizzerà il mythos greco
solamente come creazione estetico-poetica.
Sia l’ebraismo (emblematicamente rappresentato da
Filone l’ebreo) che il cristianesimo (i Padri della Chiesa) rifiuteranno in
modo netto e categorico il mythos perché vedranno in esso l’espressione
delle credenze religiose del paganesimo ovvero favole, leggende, falsità e il
tutto frutto di fantasia. A ciò si oppone la verità e la storicità della
Bibbia, che testimonia la Rivelazione di Dio, e l’assimilazione tra mythos>religione>falsità
orienterà il confronto con la cultura greco-ellenistica verso la tradizione
filosofica, sentita come possibile base culturale-religiosa interessante
l’annuncio evangelico: per il mythos non c’è posto. Lungo questa
direzione la lettura allegorica del mythos, che lo rende accettabile
alla ragione svuotandolo di un significato autonomo (il mythos diventa
figura di “altro da sé”), si inserisce in una interpretazione ermeneutica che
lungo il Medioevo produrrà la c. d. teoria del quadruplice senso della
Scrittura.
Gli autori che si potrebbero interpellare sono Filone
l’ebreo per la sua filosofia mosaica e per la lettura allegorica della
Sacra Scrittura, Clemente alessandrino che vede la filosofia greca opera della
Provvidenza divina, dono offerto da Dio ai Greci per prepararli alla definitiva
Rivelazione di Dio nel cristianesimo (come per gli Ebrei la Legge di Mosè fu
propedeutica a Cristo), e Agostino che dal credo ut intelligam, intelligo ut
credam giungerà a progettare una riforma culturale e un quadro del sapere
nel quale troveranno posto le discipline greco-romane del trivio e del quadrivio,
subordinate e finalizzate alla teologia ovvero allo studio, innanzitutto, della
Bibbia, il libro della Rivelazione di Dio.