Gorgia, 527 A
– B
“A te parrà che questa [il
mito dell’oltretomba] sia una leggenda, di quelle che narrano le vecchierelle,
e le disprezzerai; e, invero, il disprezzare queste cose non sarebbe assurdo,
se cercando [con la pura ragione] potessimo trovarne altre migliori e più vere.
Ma vedi bene che voi tre, che siete i più sapienti dei Greci, tu e Polo e
Gorgia, non sapete dimostrare che si debba vivere una vita diversa da questa,
che è vita che ci appare utile anche laggiù”.
Fedone, 114 D
“Certamente, sostenere che
le cose siano veramente così come io le ho esposte, non si conviene ad un uomo
che abbia buon senso; ma sostenere che o questo o qualcosa di simile a questo
debba accadere delle nostre anime e delle loro dimore, dal momento che è
risultato che l’anima è immortale: ebbene, questo mi pare che si convenga e che
metta conto di arrischiarsi a crederlo, perché il rischio è bello! E bisogna
che, con queste credenze, noi facciamo l’incantesimo a noi medesimi: ed è per
questo che io da un pezzo protraggo il mio mito”.
Timeo, 29 C –
D
“Dunque, o Socrate, se
dopo molte cose dette da molti intorno agli Dei e all’origine dell’Universo,
non riusciamo a presentare dei ragionamenti in tutto e per tutto concordi con
sé medesimi e precisi, non ti meravigliare. Ma se presenteremo ragionamenti
verosimili non meno di alcun altro, allora dobbiamo accontentarci, ricordandoci
che io che parlo e voi che giudicate abbiamo una natura umana: cosicché
accettando intorno a queste cose il mito probabile, conviene che non andiamo ancora
più in là”.