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Comunicazione Filosofica n. 13 aprile 2004
Una città filosofica in Rete
La filosofia ha sempre coltivato una qualche caratteristica architettonica, se non addirittura urbanistica. Se la città è il luogo della convivenza pubblica, dove si svolgono le conversazioni, i dialoghi, i contraddittori, ma anche dove si abita, si studia e si lavora, la filosofia è presente in essa in maniera intrinseca e fondamentale. Plotino sognava una Platonopoli, una città dei filosofi, ma sia prima sia dopo di lui infinite sono state le varianti, realizzate, sognate, idealizzate, di un “luogo” della filosofia (tanto che, dopo tanta storia della filosofia si potrebbe immaginare non dico una geografia della filosofia ma almeno una sua topografia). Il “luogo/nonluogo” per eccellenza, la Rete telematica, è stato a sua volta abbondantemente abitato dalla filosofia: la filosofia percorre la Rete e trova in essa più di una metafora per definire se stessa. Quello che Popper chiamava “mondo tre”, quello che alcuni definiscono “intelligenza collettiva” ha mostrato significative affinità con uno strumento comunicativo le cui radici rimangono nascoste se non illuminate dall’indagine filosofica. Dal 6 marzo 2004 il panorama urbanistico della Rete si è arricchito di una nuova “città filosofica”, all’indirizzo www.cittadeifilosofi.net.
Che cos’è La città dei filosofi
La Città dei filosofi è il nome di un gruppo di progetto, composto da insegnanti di filosofia di scuola superiore, provenienti da tutta Italia. Si è costituito, per iniziativa dell’allora Direzione classica del Ministero della Pubblica Istruzione e su coordinamento dell’ispettrice Anna Sgherri, per riflettere sui processi di innovazione nella didattica della filosofia. Il gruppo ha prodotto materiali di supporto per l’autoaggiornamento degli insegnanti relativi alla programmazione didattica e all’analisi dei testi: tali materiali sono stati pubblicati in nove volumi della collana “Quaderni del Ministero dell’Università, dell’Istruzione e della Ricerca”.
Il sito si presenta in due modalità: una “pubblica” e l’altra come ambiente ad accesso riservato. Nella parte pubblica sono consultabili, in versione integrale e per lo più nel formato pdf, tutti e nove i quaderni sinora pubblicati[i]. È possibile inoltre consultare il “manifesto” della Città, che riconosce alla filosofia una forte valenza formativa in quanto sollecita un atteggiamento critico e problematico, orienta al metodo della ricerca, abitua ad argomentare con rigore, dispone a costruire relazioni tra i saperi, arricchisce la dimensione comunicativa nel processo di insegnamento / apprendimento.
Il sito è stato presentato ufficialmente durante il seminario che si è tenuto a Ferrara lo scorso marzo, presso il Liceo “Ariosto”, la scuola che ha costituito, negli anni, il punto di riferimento privilegiato di questa esperienza. Il seminario è stato dedicato ai “Nuovi moduli di filosofia al biennio”, l’ultimo in ordine cronologico dei quaderni della collana, una iniziativa fortemente intrecciata con l’ambiente di collaborazione in Rete. In effetti la fortunata sperimentazione dei moduli di filosofia nel biennio di tutte le scuole secondarie superiori (ma in certe regioni anche nelle scuole medie) è non solo oggetto del seminario in presenza, ma anche l’attività e la ricerca attorno alla quale ruota il sito nella sua duplice veste.
Facendo riferimento alle indicazioni europee (eEurope 2005: “una società dell’informazione per tutti”; “eLearning – Pensare all’istruzione di domani”) ci sembra particolarmente significativo che si elenchino le seguenti priorità:
o garantire la disponibilità di servizi di supporto e predisporre piattaforme di apprendimento per via elettronica ad uso di insegnanti studenti e genitori
o sviluppare competenze nel settore delle tecnologie dell’informazione negli insegnanti e nei formatori
o inserire le nuove tecnologie in una prospettiva che tenga conto di prassi didattiche innovative e farne parte integrante delle materie d’insegnamento
o codificare gli insegnamenti non tecnici necessari al corretto uso delle tecnologie: lavoro di gruppo, pianificazione delle attività, lavoro in rete, combinazione di sequenze di apprendimento autonomo e di lezioni convenzionali, lavoro a distanza e non.
L’ambiente ad accesso riservato
La città dei filosofi offre anche uno spazio ad accesso riservato. Esso si differenzia da un semplice sito web perché non offre soltanto materiale da leggere, ma dà la possibilità ciascuno, in possesso di password, di intervenire attivamente pubblicando testi, informazioni, ecc. secondo una modalità ordinata e facilmente leggibile perché suddivisa per categorie e strutture. Esso permette:
· L’elaborazione delle attività
Definizione delle modalità di lavoro e loro aggiustamento in itinere
· Posta elettronica riservata
Utilizzabile da web e con l’archivio delle missive e degli indirizzi sempre disponibile
· Forum
Da aprire in più filoni di discussione
· Chat
Particolarmente utile se indicata a date fisse (es. il lunedì dalle 19.00 alle 20.00) per chiarimenti e rafforzamento della comunicazione entro il gruppo
· Calendario
Scadenze, impegni, eventi…
· Condivisione di file
Dati, immagini, testi, foto, video, audio, ecc.
· La pubblicazione in “versione beta” dei prodotti
Da sottoporre a editing e a supervisione da parte del gruppo
· Pagine html scritte e pubblicate da ciascuno dei partecipanti
Con qualsiasi editor html. Si tratta di un aspetto molto importante. L’interattività (uno dei grandi miti delle tecnologie informatiche, se non ben compresa) è effettivamente l’aspetto più rilevante nei confronti degli altri mezzi di comunicazione di massa, a partire dalla tv. L’interattività però non è con la macchina, ma con le altre persone attraverso la macchina. Limitarsi a consultare un sito web infatti potrebbe replicare la passività di tipo televisivo, mentre la collaborazione potrebbe limitarsi a inviare contributi che poi comunque l’amministratore del web dovrebbe pubblicare in un secondo tempo. Invece con la modalità scelta da La città dei filosofi ciascuno può direttamente inserire le pagine che ritiene opportune.
Si crea così una vera e propria “comunità” di ricercatori e sperimentatori, secondo i principi della formazione cooperativa e dell’autoaggiornamento. Secondo le raccomandazioni dall’Unione Europea, tale comunità è strutturata secondo forme integrate in linea e in presenza. La città dei filosofi ha promosso infatti in passato e intende continuare a promuovere in futuro, secondo modalità via via aggiornate, incontri in presenza presso il Liceo “Ariosto” di Ferrara, oltre che animare le attività in Rete nel sito pubblico e nell’ambiente riservato.
Quest’ultimo settore si avvale del supporto dell’Unione Europea, presso www.eun.org. Sono molti in realtà i software utilizzabili per le forme integrate di elearning, ma certamente questo risulta particolarmente indicato per le scuole. La funzionalità è buona, la pubblicità è assente, c’è sempre presente un collegamento con le iniziative dell’Unione Europea.
Altri contenuti
La città dei filosofi ha pubblicato inoltre la maggior parte delle relazioni dell’ultimo seminario di Ferrara. In particolare è possibile consultare: “La sperimentazione dei moduli. I dati quantitativi” (Maurizio Villani); “La sperimentazione dei moduli. La rete di scuole nell’area torinese” (Mariangela Ariotti ); “La filosofia nella scuola dell’obbligo: una sperimentazione verticale tra Lipman e La città dei filosofi” (Cristina Bonelli); “Il sito internet de La città dei filosofi: caratteristiche e modalità di utilizzo. Utilizzo dell'ambiente ad accesso riservato; Accessibilità del sito; Statistiche di accesso (Anselmo Grotti).
È interessante notare come determinati contributi, messi a disposizione, creino legami e sviluppi insospettati. I moduli di filosofia al bienno ad esempio sono stati oggetti di sperimentazione “assistita” in numerose scuole d’Italia, ma molte scuole hanno liberamente utilizzato i materiali, in qualche caso dandone notizie in altri no. Ci sono stati convegni che si sono occupati di queste tematiche, fino a situazioni che nessuno probabilmente aveva previsto e che è stato molto interessante ricostruire. Nella sezione “La città ne parla” infatti possiamo trovare alcuni echi, in certi casi ufficiali e in altri meno.
Tra i primi possiamo mettere l’iniziativa dell’UTS di Torino, la segnalazione del Didaweb, di Res Cogitans, e così via. Tra i secondi le tante scuole che liberamente hanno utilizzato i moduli, ma anche iniziative come quella dell’Università Bicocca di Milano con il penitenziario di quella città, iniziativa che ha ripreso il modulo “Che cosa significa essere liberi” proposto da La città dei filosofi. Anche i siti francesi Côté philo e dell’Università di Lille ne hanno parlato. Senza la Rete tali connessioni sarebbero molto difficili.
Indicazioni pratiche:
Indirizzo web: www.lacittadeifilosofi.net
Ambiente riservato: se si è già iscritti si accede dalla home page. Se non si è ancora iscritti occorre fare richiesta a roberto.ricci@cheapnet.it specificando il proprio indirizzo di posta elettronica, nome e cognome e le ragioni della richiesta. Si riceverà una lettera con
· l’indirizzo web (ma non è necessario utilizzarlo in questa forma, piuttosto complessa: è preferibile arrivarci sempre dalla pagina iniziale di www.lacittadeifilosofi.net)
· il nostro nome di login (il nome che va inserito nella prima casella, o campo, proposto dalla schermata). In automatico il sistema propone come nome di login il proprio indirizzo di posta elettronica, ma è consigliabile cambiarlo nel proprio nome e cognome, per rendere più facile l’identificazione dell’interlocutore negli scambi in Rete. Si ricorda a questo proposito che, essendo riservata agli iscritti, l’ambiente offre le più alte garanzie di privacy.
· La nostra password. La password generata dall’ambiente è di tipo numerico: si consiglia di cambiarla subito con una parola, sia per motivi di sicurezza che di più facile memorizzazione.
In caso di smarrimento della password è comunque possibile chiederne un’altra inserendo il proprio nome di login. Sempre dalla pagina iniziale di www.lacittadeifilosofi.net è possibile accedere a una guida all’uso (diapositive da scaricare sul proprio pc) oppure a un manuale d‘uso (da consultare su web).
Anselmo Grotti
grotti@unisi.it
www.unisi.it/grotti
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