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Comunicazione Filosofica n. 12 giugno 2003

 

Funzione, valore e utilizzo del testo filosofico nell’insegnamento

Per invitare a una ripresa della riflessione interna alle Sezioni della SFI sulla didattica della filosofia praticata attraverso i testi, si propone la rilettura di due articoli:

o        Domenico Massaro, Storicità e centralità del testo nei nuovi programmi di filosofia, in: “Paradigmi”, X, n. 29, maggio-agosto 1992, pp. 439-457;

o        Pietro Alotto – Roberto Trolli, Dalla centralità del testo alla centralità del metodo critico-argomentativo, in: “Comunicazione filosofica”, n. 10, maggio 2002.

Le date di pubblicazione dei due contributi delimitano un decennio di ricerca didattica sul tema: una ricerca sviluppata sullo sfondo di diversi scenari di riforma della scuola secondaria superiore.

L’articolo di Domenico Massaro, infatti, è esplicitamente legato alle prospettiva aperte dall’avvio della sperimentazione dei Programmi Brocca di Filosofia, programmi caratterizzati dalla scelta di restituire rilevanza alla lettura dei testi filosofici nei processi di insegnamento e apprendimento, nel quadro di un approccio “storico-critico-problematico” allo studio della disciplina.

L’articolo di Pietro Alotto e Roberto Trolli conduce, invece, una severa critica al “dogma della centralità del testo filosofico”, ormai “da buttare alle ortiche” e da sostituire con la “centralità del metodo critico-argomentativo”.

Tale proposta di riorganizzazione della didattica riapre – come ben evidenziano gli autori – non solo il dibattito metodologico sulla lettura dei testi, ma una riflessione più ampia sull’identità della filosofia, sulle finalità e gli obiettivi del suo insegnamento, sui modelli didattici più efficaci per valorizzare le potenzialità formative della materia.

Questo chiarisce ulteriormente la scelta del primo contributo proposto. L’articolo di Domenico Massaro, infatti, non si limita a fornire indicazioni di metodo per un insegnamento “centrato” sulla lettura delle opere filosofiche: consente di ricostruire il modello didattico complessivo progettato dalla Commissione Brocca come orizzonte di riferimento per “fare filosofia” attraverso i testi.

Quindi, l’accostamento dei due contributi intende proporre un “confronto a tutto campo”: perché la SFI possa essere propositiva in un momento di ridefinizione dei curricoli di insegnamento.

Anna Bianchi