Presentazione

 

Un percorso didattico a partire dall’analisi del saggio di Umberto Galimberti, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica.

  Il presente percorso didattico si rivolge agli studenti degli indirizzi sperimentali maxiscientifico e tecnologico e del Liceo scientifico Ettore Majorana (Rho) che hanno scelto Filosofia come disciplina per l’Area d’integrazione delle classi quinte, secondo le modalità previste dal P.O.F. d’Istituto.

La scelta dell’argomento è orientata a fornire agli studenti un insieme coerente di contenuti-capacità-competenze che permetta loro di superare il modo "ingenuo" di rapportarsi alla questione della tecnica, tipico del "senso comune", e di raggiungere una consapevolezza critico-filosofica su una delle trasformazioni epocali più rilevanti per la nostra società.

Lo scopo dell’Area di integrazione è quello di potenziare il livello qualitativo dell’offerta educativa: per studenti che all’interno della licealità hanno scelto un indirizzo tecnologico si impone in tutta la sua urgenza e rilevanza formativa l’affrontare la questione della tecnica in quanto tale, per giungere alla maturazione di una riflessione consapevole e critica del proprio percorso di apprendimento, in vista del proprio successo formativo.

Il sottotitolo del saggio di Galimberti ci porta immediatamente ed inequivocabilmente al cuore della questione: l’esito ultimo dello sviluppo della civiltà occidentale è il delinearsi dell’intrascendibilità dell’orizzonte tecnologico. Si tratta di una svolta epocale che spesso non è affatto percepita nella radicalità delle sue conseguenze: è la tecnica l’ultimo trascendentale dell’ontologia occidentale; è la tecnica e non più la storia l’orizzonte di senso per l’autocomprensione umana, per cui se, guardando retrospettivamente al corso degli eventi che hanno costruito l’identità dell’Occidente, potevamo parlare di un’età antica, un’età medievale ed un’età moderna, ora dobbiamo constatare la necessità di dover parlare di un’età della tecnica, del terribile paradosso della tecnica come assoluto astorico, all’interno del quale si iscrive il nostro vivere quotidiano.

Con rigore metodologico ed un analitico e serrato confronto con la tradizione filosofica e le varie “scienze umane” Galimberti giunge ad una convincente articolazione della propria tesi.

Del lungo saggio, sono stati selezionati una serie di brani in modo da poter costituire un’unità coerente e significativa da sottoporre ad analisi:

1.   Il soggetto e il mondo come prodotti dell'azione

2.      L’istinto animale e le sue specificità

3.      L’insufficienza biologica della condizione umana

4.      L’improbabilità della teoria dell’evoluzione e della teoria della domesticazione

5.   La tecnica come condizione dell'interpretazione del mondo

6.      La pro-vocazione della ragione scientifica

7.      La tecnica come denaturalizzazione della natura e al contempo come sua unica possibile salvaguardia

8.      Capitalismo e comunismo come sistemi umanistici e quindi pre-tecnologici

9.      La politica nell’età contemporanea: dal governo degli uomini al governo dei ruoli e delle funzioni

10.  La tecnica, e non più la storia, come orizzonte dell’autocomprensione umana

11.  Il regime delle competenze e il risolvimento dell’identità nella professionalità

12.  L’orizzonte funzionale e la sua inoltrepassabilità

13.  La cultura del relativismo e la libertà dell’impotenza

14. La tecnica e l'atomizzazione della massa

15.  Consumo di massa e deprivazione

16.  I mass media sono il mondo

17.  La parola tecnica su “anima” e “mondo”

18.  Weber: il carattere progressivo del sapere tecnico e lo smarrimento del senso della vita

19.  La tecnica come assoluto astorico

20.  L’assoluto tecnico e l’inadeguatezza della comprensione umana

21.  Non si è ancora fatta sera

 

Articolazione del percorso

Considerazioni conclusive

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