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Comunicazione Filosofica n. 8 - febbraio 2001

 

La Filosofia a Scuola nella penisola Iberica e in America Latina: una indagine conoscitiva della OEI

 

Presentazione

L'associazione OEI (Organización de Estados Iberoamericanos Para la Educación, la Ciencia y la Cultura - Organizzazione degli Stati Iberoamericani per l'Educazione, la Scienza e la Cultura), presenta nel libro intitolato Análisis de los currícolos de Filosofía en el nivel medio en Iberoamérica ("Analisi del curricolo di Filosofia nel livello medio in Iberoamerica") uno studio sulla situazione dell'insegnamento della Filosofia nella scuola media e secondaria nella penisola Iberica e in America Latina. Per la realizzazione di questo studio, diverse équipe di ricercatori hanno esaminato i documenti ufficiali presentati dai paesi presi in considerazione e hanno sottoposto un questionario alle autorità scolastiche.
L'area considerata è quella comprendente tutto il Centro e Sud America, più la Spagna ed il Portogallo. Per motivi d'operatività, questa grande area è stata suddivisa in tre grandi regioni: il Centro America e i paesi dei Caraibi, i paesi del cosiddetto "Cono Sud" compresi anche la Spagna e il Portogallo e i paesi andini compreso il Messico.
Al fine di giungere ad un'elaborazione e un'interpretazione definitive della documentazione esaminata da parte delle équipe di professionisti di ciascun paese sono state organizzate tre riunioni regionali.
Le cosiddette "Analisi comparative regionali" che qui presentiamo vogliono offrire, quindi, una breve descrizione della situazione dell'insegnamento della Filosofia nella scuola nei raggruppamenti regionali considerati. Sono così strutturate: 
- una breve esposizione della struttura dei sistemi scolastici; 
- una descrizione del ruolo e della collocazione della Filosofia al loro interno; 
- un'analisi dei contenuti, degli obiettivi, della metodologia e dei materiali didattici previsti dai programmi di Filosofia 
- infine una descrizione della situazione, concernente tanto gli aspetti amministrativi quanto la specificità della pratica docente, degli insegnanti di Filosofia.
Il volume da cui sono tratte queste pagine è in corso di pubblicazione presso l'editore Calderini nella collana di didattica della filosofia Il lavoro filosofico 

 

1. Analisi comparativa regionale: paesi del Centro America e dei Caraibi

1.1. Il sistema scolastico

Per quanto concerne le differenze tra i paesi presi in considerazione, si può sottolineare che il sistema scolastico dello Stato di Panama risale alla legge del 1946, anche se alcuni piani di studio sono stati riformati fino al 1994. Allo stesso modo, il sistema scolastico di Cuba, tuttora in vigore, si distingue per la sua data di nascita, 1975. Il resto dei paesi si caratterizza per progetti di riforma praticamente permanenti.
Tutti i sistemi scolastici trovano il loro fondamento nella Costituzione politica del loro paese. E' questo il caso del Costa Rica, che ha dovuto riformare l'art.78 della Costituzione come passo necessario all'ampia riforma che è stata portata a termine recentemente.
Appare chiaramente che continua ad esistere una tendenza riformatrice in qualche misura "logorante", in quanto può essere indice di una mancanza di fiducia nel funzionamento del sistema scolastico e nella sua capacità di soddisfare le molteplici richieste ed esigenze della società. Così pure è evidente che le amministrazioni scolastiche confidano nel fatto che le soluzioni possano essere trovate attraverso riforme spesso più di metodo che di contenuti. Il problema centrale che dovrebbe invece essere affrontato con rigore ed impegno intellettuale è quello della funzione dell'istruzione nelle nostre società e, più precisamente, se la Filosofia debba continuare ad esercitare una leadership intellettuale, sociale e morale all'interno degli ambiti sociali e istituzionali.
In relazione alle tappe scolastiche, tutti i paesi presentano delle somiglianze facili da cogliere: prevedono, infatti, una tappa prescolare, denominata a volte scuola materna, iniziale o preprimaria; un livello di base obbligatorio ed un livello finale diversificato, a volte detto preuniversitario, secondo ciclo o ciclo superiore. Si può inoltre precisare che il cosiddetto ciclo diversificato interessa l'età compresa tra i 15 e i 17 anni o tra i 16 e i 18 anni approssimativamente.

 

1.2. Collocazione della Filosofia

Proprio nella tappa diversificata si incontra lo spazio adeguato per la collocazione della Filosofia, e cioè tra i 16 e i 18 anni, sebbene a volte questa materia sia prevista anche negli anni precedenti sotto forma di Etica o Etica e Morale. L'orario va generalmente da due (per Etica e Morale) a quattro ore settimanali e viene considerata materia obbligatoria e annuale.
Segnaliamo il caso di due paesi che hanno soppresso l'insegnamento della Filosofia. Da una parte El Salvador che lo fece nel 1995 e dall'altra la Repubblica Domenicana che come giustificazione offre un'argomentazione sottile, sostenendo che ciò che si denomina Filosofia altro non è che la storia e la geografia di questo paese e, pertanto, trasferisce il tutto nell'area delle Scienze Sociali.
Non si possono non segnalare alcune motivazioni plausibili esplicative della scomparsa dell'insegnamento della Filosofia in alcuni paesi, come appunto nel caso de El Salvador e della Repubblica Domenicana. Tra queste sono da considerare, probabilmente, le situazioni politiche dittatoriali che crearono contesti autoritari che influirono sull'insegnamento della materia, tanto a livello dei contenuti quanto del corpo docente. Si ricordi, inoltre, che a volte i professori di Filosofia si sono formati in settori chiaramente conservatori, di ideologie tradizionaliste ormai abbandonate, con l'esplicita intenzione di indottrinamento. D'altro canto, si può guardare l'altra faccia della medaglia riferendosi ad altri indottrinamenti di parte rivoluzionaria o di sinistra, che ugualmente non favoriscono la coscienza critica e la prospettiva aperta e pluralista proprie della Filosofia.
Dobbiamo anche riflettere criticamente sul lavoro svolto dagli esperti nella formulazione dei curricoli. A volte il rifiuto della Filosofia si deve puramente ad un'idea aneddotica e superficiale: s'interrompe l'insegnamento della Filosofia per una sorta di inflazione curricolare. Che spazio rimane in questo caso per una concezione sistematica della cultura e dell'istruzione?

 

1.3. Il curricolo di Filosofia

La maggior parte dei curricoli di Filosofia di questi paesi si basano, in maggiore o minor grado, su una riflessione antropologica che include elementi di razionalità teorica (Teoria della conoscenza, Metafisica, Logica) e di razionalità pratica (Morale, Etica e Filosofia Politica).
Tuttavia, esiste un evidente pericolo che la Filosofia pratica si riduca ad essere una trama concettuale così diluita e polifacetica da assorbire ed eliminare tutta la riflessione filosofica teorica sull'uomo, sulla conoscenza e sul mondo. Questa situazione potrebbe portare alla sostituzione della Filosofia con altri tipi di "materie", come ad esempio educazione alla pace, educazione alla convivenza, educazione medioambientale, ecc.
C'è praticamente unanimità rispetto al nome. Tutti denominano la materia "Filosofia", eccetto Cuba che utilizza la dicitura "Fondamenti del Marxismo-Leninismo".. Qualcosa di simile succede con il sostantivo "Storia (della Filosofia)" o "Introduzione (alla Filosofia)".
Se ci riferiamo ai contenuti, ci sono alcune differenze anche se tutti i paesi includono tematiche di logica, di teoria della conoscenza, di antropologia, di etica e politica o anche di storia e tradizione filosofica. Alcuni curricoli di Filosofia affrontano anche contenuti connessi ai problemi dell'arte e dell'applicazione delle Belle Arti e perfino di Assiologia, senza dimenticare il tema della persona come agente trasformatore. E' necessario sottolineare che in vari paesi esistono trattati, parti di Filosofia iberoamericana che analizzano il pensiero e l'essenza del proprio paese.
In rapporto alla metodologia, si possono fare pochi approfondimenti. La maggior parte dei paesi offrono indicazioni solo generali o formulazioni orientative sulle attività del processo scolastico. Alcuni addirittura solo raccomandano indirettamente dei metodi.
E' comune a tutti questi paesi non possedere testi ufficiali di Filosofia. Mentre in alcuni il Ministero dell'Istruzione propone libri e autori per lo sviluppo del programma, la maggior parte non indica alcun materiale o lo fa solamente in modo orientativo e mai prescrittivo.
Rispetto alla valutazione, ci sono due paesi (Costa Rica e Panama) che ne offrono una visione abbastanza completa in forma diagnostica, formativa e sommativa. Tuttavia la maggior parte stabilisce solo delle linee guida, prescrittive o meno, alcuni suggerimenti o criteri e qualche altra indicazione.
Uno degli obiettivi più ripetuti da tutti i riformatori dei sistemi scolastici studiati in questo rapporto è individuato nel fatto che la gioventù acquisisca, durante il processo formativo, una educazione ai valori, uno spirito critico, aperto e tollerante e una predisposizione interdisciplinare, ossia una capacità di relazionare tutte le materie del curricolo. Se si elimina il necessario approccio sistematico a questa serie di concetti, a proposito dei quali il pensiero critico avrà sempre qualcosa da dire, chi li trasmetterà e in che modo saranno presenti nel curricolo senza venir diluiti nelle molteplici semplificazioni del loro utilizzo?

 

1.4. I docenti di Filosofia

Per quanto riguarda i docenti, in generale, è richiesta la laurea per insegnare Filosofia. Alcuni paesi esigono la specializzazione in Filosofia, però la maggior parte accettano altri titoli universitari in aree distinte, come Pedagogia, Educazione, Scienze Sociali, ecc.
Vengono previsti anche la formazione e l'aggiornamento del corpo docente, di cui si occupano distinti organismi, come il Dipartimento di Consulenza Nazionale, nel caso del Costa Rica, o il Dipartimento del Marxismo-Leninismo a Cuba o Organismi di Abilitazione o le rispettive Università. In alcuni paesi l'aggiornamento è generale e non specifico per la Filosofia.
I docenti di Filosofia in molti paesi dovrebbero porsi anche una serie di questioni riguardanti la pratica docente. L'attualità della Filosofia nel mondo d'oggi esige una costante messa in discussione del senso dell'attività filosofica stessa, all'interno del nuovo contesto culturale dominato dalla tecnologia e dalla globalizzazione economica. Che interesse cognitivo ed etico può conservare quella vecchia dama grecolatina solcata dalle rughe del tempo, dalle ideologie e dai dogmatismi, di fronte agli occhi dei nostri studenti, se non si compie lo sforzo di presentarla in modo attraente ed interessante? La risposta può risiedere nell'offerta di una serie di contenuti attualizzati e con un risvolto socio-tecnologico pertinente, accompagnati da una pratica docente che non cada né nella manipolazione ideologica, né nella pura sfilata delle opinioni.

 

2. Analisi comparativa regionale: paesi del "Cono Sud", Spagna e Portogallo

 

2.1. Il sistema scolastico

In tutti i paesi di quest'area geografica si sta attualmente applicando una riforma dei rispettivi sistemi scolastici, per cui ogni affermazione a riguardo possiede al momento un carattere provvisorio. Ciò nonostante in ognuno dei suddetti paesi, con la sola eccezione del Paraguay, esiste una legge in cui vengono dichiarati i principi generali su cui si fonda l'istruzione. Con la sola eccezione dell'Uruguay, inoltre, esiste una verticalità amministrativa che trova il suo fulcro nei Ministeri della Pubblica Istruzione. Nonostante questa verticalità, nella maggioranza dei paesi, il reale svolgimento dei processi formativi rimane sotto il controllo delle differenti strutture amministrative di carattere regionale, provinciale, ecc. Si rileva inoltre, in linea di massima, una certa omogeneità per tutto ciò che concerne il carattere obbligatorio dell'istruzione all'interno dei cicli formativi che interessano le stesse fasce d'età. Si possono distinguere in generale un'istruzione di base e un'altra di livello medio, anche se comprendente fasce d'età non sempre coincidenti, ma che comunque corrispondono agli anni dell'adolescenza (13-18 anni). Considerando le caratteristiche dei sistemi scolastici prese in considerazione, sembra che i documenti ufficiali vogliano ostacolare l'azione amministrativa e la rilevanza esistenziale che si vuole attribuire alla prassi educativa. Se da una parte si critica l'insegnamento del passato per una sorta di sovrabbondanza, dall'altra il lavoro amministrativo di pianificazione dell'insegnamento attualmente svolto pare ripresentare lo stesso carattere, fatto che sembra costituire una strategia di quel vecchio assetto e delle sue procedure che vogliono in qualche modo perpetuarsi. Di fatto, il discente è considerato come una costruzione piagetiano-kolhbergiana all'interno di un sistema globale, e quindi artificiale, di apprensione della realtà storica di queste nazioni.

 

2.2. Collocazione della Filosofia

La Filosofia, in quanto disciplina, è presente nei curricoli dell'Istruzione Media. Essa prevede due diversi indirizzi: uno di formazione pratica, individuale e sociale, e un altro speculativo (epistemologia, metafisica, ecc.). In alcuni casi, le materie filosofiche sono obbligatorie, mentre in altri appartengono alla tappa curricolare post-obbligatoria. 
In tutti i documenti disponibili predomina l'idea secondo la quale l'insegnamento della Filosofia si fonda sulla trasversalità, sullo sviluppo delle capacità argomentative e sullo studio degli aspetti epistemologici. La Filosofia è concepita come materia interdisciplinare, anziché specifica, materia che in rapporto alla scienza e alla tecnologia dovrebbe svolgere un ruolo regolativo anziché costitutivo. Allo stesso tempo, predomina la tendenza di vedere la Filosofia come una realizzazione della ragione pratica e, di conseguenza, come disciplina che esercita una diretta influenza sull'ambito etico-giuridico. In alcuni casi le si assegna un ruolo importante all'interno della riflessione sulla diversità etnica e culturale - questo succede, ad esempio, in Brasile - oppure sulla diversità linguistica o di tradizioni come avviene in Paraguay. Tuttavia, è imprescindibile che si produca nel futuro un'apertura verso altre dimensioni della Filosofia per evitare che questa venga costretta in strutture di pensiero che potrebbero chiudersi in un orizzonte puramente ideologico.

 

2.3. Il curricolo di Filosofia

In linea di massima, in tutti questi paesi, l'insegnamento della Filosofia prevede alla base la formulazione dei suoi fondamenti e obiettivi. La sola eccezione è costituita dal Paraguay. Nei casi in cui siano stati elaborati tali obiettivi e fondamenti, essi si riferiscono nella maggior parte dei casi alla necessità di formare nello studente una coscienza critica e riflessiva; in pratica, si vuole che i giovani siano capaci di pensare ed argomentare con rigore e obiettività.. Allo stesso tempo si tenta di adeguare la terminologia filosofica alle esigenze di un'epoca dominata dalla scienza e dalla tecnologia. E' necessario però sottolineare che questa tendenza si fa pienamente significativa solo nella misura in cui la Filosofia, in tutti i curricoli, venga considerata disciplina esplicitamente formativa, nel senso che è capace di presentarsi come educazione ai valori etico-politici della pace, della giustizia e della solidarietà. Per quanto riguarda gli obiettivi specifici, è interessante notare l'importanza che, sia in Brasile sia in Portogallo, si conferisce al dominio della lingua portoghese in rapporto alla Filosofia, e in Uruguay alla collocazione dell'insegnamento della Filosofia in un orizzonte di rigoroso laicismo. 
Nonostante tutti questi propositi, bisogna sottolineare l'evidente povertà della maggioranza dei curricoli di Filosofia, sia per quanto riguarda il numero d'ore previste sia per i contenuti concettuali. Le formule utilizzate dimostrano, infatti, una concezione assolutamente riduttiva della Filosofia.
Nella maggior parte dei curricoli dei paesi dell'area considerata sono presenti alcune indicazioni sui contenuti essenziali, eccezion fatta per il Brasile e il Paraguay, paesi in cui per ragioni diverse questi non sono stati esplicitati. In tutti i casi, i contenuti essenziali si definiscono a partire dagli obiettivi indicati nel paragrafo anteriore e di conseguenza soffrono degli stessi limiti.
Per quanto concerne le indicazioni metodologiche, queste non sono in genere molto precise; vengono soltanto proposte alcune linee guida procedurali. In Spagna, al contrario, i documenti ufficiali sono più abbondanti. Nel Paraguay, invece, non esistono indicazioni sulla metodologia. In linea di massima, i documenti ufficiali tendono a rispettare l'iniziativa e la creatività dei docenti e degli studenti, fatto che dobbiamo, senz'altro, considerare positivamente. 
Rispetto ai materiali e alle risorse, non esistono in genere delle precise indicazioni poiché non ci sono testi ufficiali per l'insegnamento della Filosofia. È interessante sottolineare che in Paraguay si è adottato di fatto un manuale, mentre in Portogallo e in Spagna si suggeriscono precise ed abbondanti indicazioni bibliografiche. È comunque necessario ricordare che la formazione filosofica richiede necessariamente che le scuole dispongano dei testi filosofici fondamentali, senza i quali qualsiasi pianificazione si rivelerà vana.

 

2. 4. I docenti di Filosofia

In quasi tutti i paesi si richiede la laurea per accedere all'insegnamento della Filosofia. Soltanto in Uruguay e in Paraguay questo titolo non è necessario, benché nel primo paese l'incarico conferito al professore secondo questa modalità è considerato, dal punto di vista legislativo, provvisorio. Nella maggioranza dei paesi, con la sola eccezione del Paraguay, sono previsti l'aggiornamento e la formazione permanente del corpo docente. Questi provvedimenti, con alcune eccezioni, non sono ancora stati attuati in forma effettiva e permanente. Bisogna ribadire che senza un'adeguata formazione e promozione del corpo docente, non sarà possibile un miglioramento sostanziale dell'insegnamento della Filosofia.

 

3. Analisi comparativa regionale: paesi andini e Messico

3.1. Il sistema scolastico

In alcuni dei paesi appartenenti a questa regione, i sistemi scolastici sono stati riformati recentemente a partire dalle Leyes Generales de Educación (Leggi Generali sull'Istruzione) promulgate in questi ultimi anni. Il Venezuela, il Perù e l'Ecuador non possiedono una Legge Generale rivista recentemente e si basano, quindi, su quelle elaborate, rispettivamente, nel 1980, 1982 e 1983. Mentre la Bolivia e la Colombia stanno attuando le rispettive riforme, l'Ecuador, il Messico e il Perù stanno elaborando un progetto di trasformazione ed il Venezuela sta preparando una sorta di ri-orientamento generale.
Nonostante le differenti denominazioni e sottodivisioni esistenti in ognuno dei sistemi scolastici di questi paesi, si osserva la tendenza generale ad organizzarli in tre grandi fasce: Istruzione di Base, Istruzione Media Diversificata o Bachillerato (Liceo) Generale e Istruzione Superiore. In tutti i paesi l'Istruzione di Base ha una durata di nove anni; l'Istruzione Media dai due ai tre anni e interessano, rispettivamente, l'età compresa tra i 6 e i 15 anni e tra i 15 e i 18.
E' importante sottolineare il fatto che nelle diverse legislazioni vengono individuati gli obiettivi e le finalità generali dell'istruzione che mirano ad una formazione integrale degli alunni, consistente nella promozione dei valori universalmente condivisi, nel riconoscimento della fondamentale uguaglianza di tutti gli esseri umani, nella ricerca della giustizia sociale, nella formazione etica ed intellettuale dei discenti, nello sviluppo personale di ciascuno, al fine di preparare i giovani - in quanto cittadini democratici, consapevoli dell'importanza della solidarietà, della giustizia e dell'equità - alla vita e al mondo del lavoro. Tuttavia, questo implicito fondamento filosofico non risulta coerente con la relativa importanza conferita all'insegnamento della Filosofia nei piani di studio.

 

3.2. Collocazione della Filosofia

La Filosofia come materia è presente solamente negli ultimi anni dell'Istruzione Media o del Liceo e, per esempio, in Venezuela interessa esclusivamente gli studenti che hanno scelto il Liceo con indirizzo in Scienze Sociali, Lettere e Tecnologia. Anche se in generale la materia è obbligatoria, il suo monte ore è limitato rispetto a quello delle altre materie del piano di studio, in quanto solitamente il corso è di due o tre ore settimanali, il che rappresenta solamente il 5-8% dell'orario complessivo.
In Ecuador, al contrario, le materie filosofiche si insegnano a partire dall'Istruzione di Base e prevedono un numero di ore molto superiore rispetto agli altri paesi, in quanto esistono complessivamente otto corsi (quattro obbligatori nella tappa di base per tutti gli studenti, due per tutti coloro che scelgono il Liceo Classico e due in più per coloro che, tra questi, scelgono l'indirizzo in Scienze Sociali); sfortunatamente questa articolazione dei corsi tende ad essere soppressa all'interno del processo di riforma che si sta attuando nel paese.
Il curricolo di filosofia si presenta isolato rispetto alle altre materie del piano generale di studio, dato che non è prevista nessuna interdisciplinarietà né interazione esplicita con le altre materie, specialmente con le aree e i corsi di scienze naturali e matematica, mentre si individua, ma solo parzialmente, un legame con le scienze sociali.

 

3.3. Il curricolo di Filosofia

In tutti i paesi di quest'area geografica, i programmi dell'Istruzione di Base, Media o del Liceo prevedono contenuti specifici per ognuno dei corsi di filosofia; viene anche fissato un programma minimo che deve essere rispettato in tutto il paese, eccetto in Colombia, dove vengono invece proposte solamente una serie di indicazioni sugli obiettivi da raggiungere, intesi come competenze da sviluppare negli studenti, senza però entrare nello specifico né fornire indicazioni precise sui temi. Contrariamente a quanto avviene in Colombia, in Ecuador si fissano dettagliatamente tutte le tematiche e le unità che devono essere affrontate durante il corso.
Mentre in Bolivia, Messico, Perù e Venezuela si danno precisi suggerimenti e si forniscono gli orientamenti generali in relazione alla metodologia da seguire nello sviluppo del corso, ai materiali e alle risorse didattiche che possono essere utilizzate e ai criteri e procedure da utilizzare per la valutazione, in Colombia manca qualsiasi tipo di proposta a riguardo, in quanto sono le stesse istituzioni che determinano autonomamente i parametri metodologici, didattici e valutativi a partire dai Progetti Scolastici Istituzionali.
Esiste inoltre la tendenza a considerare la formazione ai valori, ai comportamenti etici, ai processi di pensiero, di riflessione e di critica come l'asse trasversale di tutti i piani di studio. Nonostante questi elementi siano al centro degli interessi della pedagogia contemporanea e costituiscano un fattore molto positivo, ciò non significa che l'insegnamento della Filosofia non possegga una propria specificità e che debba, invece, diluirsi nella trama delle altre discipline.

 

3.4. I docenti di Filosofia

In alcuni dei paesi di quest'area geografica, non è indispensabile possedere alcun titolo speciale per insegnare Filosofia; è sufficiente essere laureati o aver frequentato una Scuola Normale Superiore, ad eccezione, però, della Bolivia e dell'Ecuador che solo recentemente stanno tentando di dare una veste professionale all'ambito pedagogico. In alcuni dei paesi presi in considerazione non esiste un programma specifico finalizzato alla formazione, all'aggiornamento e alla promozione dei docenti di Filosofia, fatto che può comportare conseguenze negative in quanto, nonostante le permanenti richieste che si rivolgono ai docenti, non viene offerta nessuna struttura in loro appoggio.