cf_titolo.jpg (12289 byte) NUMERO 12

giugno 2003

ISSN 1128-9082

editoriale
di Mario De Pasquale

La prima parte di questo numero di CF è dedicata al dibattito sulla questione della didattizzazione della filosofia, espressione con cui con cui credo si voglia definire l’insieme delle attività che mirano a rendere insegnabile e comunicabile la filosofia in un contesto scolastico. In un senso più specifico, con il termine didattizzazione si intende anche esprimere la preoccupazione che proprio la riduzione ad esigenze didattiche rischi di rendere la filosofia altra da quella che è.

Ne discutiamo perché nell’ultimo anno in alcuni ambienti, soprattutto universitari, ma non solo, si è mostrata una qualche preoccupazione che il processo di didattizzazione in qualche modo snaturi e deformi l’identità storica della filosofia.

A dire il vero a molti di noi le questioni di questo tipo in didattica della filosofia sembravano essere state risolte in modo abbastanza pacifico e condiviso nel decennio scorso. Ma, evidentemente, le preoccupazioni a riguardo non sono mai state del tutto dissolte. L’attivazione delle SSIS d’altra parte, le scuole biennali di specializzazione post laurea per la formazione iniziale dei docenti di filosofia, ha messo in luce una serie di contraddizioni e di ambiguità sul rapporto tra discipline e didattica delle discipline; ciò ha evidenziato problemi reali e ha probabilmente anche alimentato antiche diffidenze nei confronti della didattica della filosofia che covavano sotto la cenere da tempo. Del resto bisogna anche prendere in considerazione il fatto che alcune tendenze di ricerche in didattica della filosofia possano anche porre qualche legittimo interrogativo sul loro senso.
I primi due interventi, quello del prof. L. Malusa, illustre docente dell’università di Genova, Presidente nazionale della Sfi, e del prof. F. Minazzi, ordinario di Didattica della Filosofia presso l’università di Lecce, esprimono in forme e in misure diverse, posizioni nello stesso tempo aperte e critiche nei confronti dei processi di didattizzazione della filosofia. Essi da una parte pongono in modo intelligente e serio problemi, sottolineano rischi reali o paventati su alcune direzioni intraprese dalla didattica della filosofia, d’altra parte esprimono opinioni discutibili.

I filosofi  non sempre riescono facilmente a coniugare l’identità storico-epistemologica della disciplina con i mutamenti del mondo scolastico e con i bisogni formativi delle giovani generazioni, a mutare le forme tradizionali della comunicazione e dell’insegnamento della disciplina. Il sospetto nei confronti della valenza formativa e della didattizzazione della filosofia esprime probabilmente sia un leale impegno a salvaguardare l’identità della disciplina sia anche qualche preoccupazione nei confronti della didattica. Certamente né il prof. Malusa né il prof. Minazzi possono essere omologati tra coloro che sono mossi da pregiudizi accademici, tra coloro che immaginano la didattica come ricerca di mezzi retorici o di tecnicismi formalistici per sedurre gli studenti e per persuaderli ad accettare pillole sintetiche di filosofia. Molti hanno un’idea della “filosofia formativa” come qualcosa che è a metà strada tra una vulgata bignamistica per dei giovani ignoranti e una filosofia sostanzialmente retorica portata avanti con orribili strumenti seduttivi, con tecnicismi vari e con mezzi ludici, formali, senz’anima, nei cui argini la filosofia naturalmente non può entrare. Paventare una presunta difformità tra la filosofia “piegata alle esigenze formative della scuola” e l’identità storico-epistemologica della filosofia come disciplina autonoma formatasi nella tradizione è, in linea generale, un non senso teorico e storico. L’insegnamento della filosofia può avere una qualche valenza formativa della personalità dei giovani soltanto in quanto filosofia, disciplina che ha una peculiare identità storico-critico-epistemologica o, altrimenti, non ne possiede alcuna.

Sia il prof. Malusa che il prof. Minazzi conoscono molto bene il mondo della didattica e in qualche modo ne sono stati anche protagonisti attenti. Quindi invito a prendere sul serio le loro osservazioni e a discuterle con attenzione, anche critica. L’intervento del prof. A. Girotti, esperto in didattica della filosofia, dialoga con le posizioni espresse dal prof. Malusa e ne discute i punti salienti. Si apre un forum sulla questione. Invito tutti i colleghi che lo desiderino a far pervenire interventi sulla questione.

Nella rubrica sulla didattica empirica un contributo del prof. Dagradi sul problema della formazione dei docenti di filosofia, un  ipertesto su Psiche e tecne . E contributi del prof.ssa C. Boracchi sull’utilizzo del cinema nell’insegnamento della filosofia.

Preparazione CONVEGNO SFI sull’insegnamento della filosofia

La seconda parte della Rivista è dedicata all preparazione del Convegno sull’insegnamento della filosofia che la Sfi organizza a Roma il 26-27-28 Novembre 2003. In quel Convegno vi saranno dei lavori di gruppo su questioni rilevanti di didattica e alcuni colleghi della Commissione didattica nazionale della Sfi ne coordineranno i lavori. La Sfi intende promuovere la partecipazione dei soci delle sezioni locali alla preparazione dei lavori proponendo contributi di idee e di esperienze didattiche.

I coordinatori  dei lavori di gruppo(A,Bianchi, A.Girotti, Isp.ce Sgherri , F.C. Manara), in questo numero propongono una ventaglio di questioni e alcuni materiali utili a promuovere spunti di riflessione. I soci delle sezioni che vorranno proporre contributi o che in ogni caso desiderano ricevere ulteriori informazioni potranno fare riferimento ai componenti della Commissione Didattica nazionale della Sfi, che sono disponibili alla collaborazione e al confronto, e che coordineranno la raccolta degli eventuali contributi delle sezioni. Ogni membro della Commissione Didattica ha responsabilità di coordinamento per un’area territoriale, per cui vi preghiamo di contattare soltanto le persone designate. All’uopo si allega nella rivista un elenco dei membri della Commissione, con i rispettivi recapiti e.mail (per coloro che non ne dispongono proponiamo dei recapiti telefonici) con le indicazioni delle rispettive aree  di coordinamento.

Siamo certi che i soci vorranno rispondere fattivamente a questo invito di collaborazione.

Mario De Pasquale

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Sommario del numero 12 di Comunicazione Filosofica